Da : Yogani
Data: Lunedi 8 Dicembre 2003 ore 10:52
Nuovi Visitatori: si raccomanda che
leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un
requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: Sicuramente ci devono essere cose più importanti a cui pensare che I AM. Ad esempio i problemi urgenti del mondo: il terrorismo e la guerra, la povertà, la fame? Non capisco. Sei sicuro che la meditazione non sia una fuga dalla realtà?
R: Tenete presente che la meditazione non significa pensare I AM in modo casuale. Come è stato discusso in dettaglio, si tratta di una procedura precisa che ci porta al livello più profondo di pace e beatitudine in noi e porta queste qualità all'esterno nella nostra attività quotidiana. La meditazione non è una fuga dalla realtà. Piuttosto, è una preparazione per essa. Si potrebbe anche dire che la meditazione è una rivelatrice della realtà, perché quello che noi consideriamo essere la realtà è quasi interamente un prodotto della nostra percezione. In particolare, vediamo il bicchiere mezzo pieno, o mezzo vuoto?
Se vediamo il bicchiere mezzo pieno, c'è speranza. C'è energia illimitata per fare del bene, anche nelle circostanze più scoraggianti. Vediamo modi affinchè le cose migliorino, e lavoriamo per questo. Quando vediamo il bicchiere mezzo vuoto, c'è poca speranza, poca energia per lavorare per qualcosa di meglio. C'è miseria, e diventiamo un peso per tutti intorno a noi. Diventiamo parte del problema, piuttosto che parte della soluzione. Quindi, se si scopre che la meditazione è fonte di pace, felicità interiore, ottimismo e forza nella vostra vita, allora questa è una formula per migliorare l'ambiente circostante e il mondo.
I risultati della meditazione sono infettivi. Quando meditiamo, gli altri sono influenzati non solo dalle nostre azioni ispirate, ma anche dalla radiazione invisibile della pura beatitudine della coscienza che emana da noi. Siamo in grado di indurre pace e ottimismo negli altri, aprendoci all'infinito all'interno.
Gesù disse "Siete la luce del mondo".
Se milioni di persone meditassero ogni giorno, il mondo sarebbe illuminato. Ognuno di noi può fare la sua parte per fare emergere la luce divina in noi. Non è una fuga. È una responsabilità. Per diventare "di più" non si tratta solo di noi. (Nota del traduttore - in inglese: "To become more is not only about us"). Si tratta di tutti sulla terra.
Così meditate ogni giorno, e con tutto il cuore andate a fare il lavoro che sentite essere il più importante nel vostro cuore. Possa il vostro bicchiere straripare per il bene del mondo.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
Le lezioni in lingua originale sono disponibili al seguente link:
http://www.aypsite.org/MainDirectory.html
http://www.aypsite.org/MainDirectory.html
domenica 17 maggio 2015
Lezione 33 - Meditazione Domanda e Risposta - Un nuovo modo di sedersi in meditazione
Da Yogani
Data: Venerdi 5 Dicembre 2003 ore 17:03
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: In una lezione yoga alla quale ho partecipato, l'insegnante ha detto che quando si medita, ci si dovrebbe sempre sedere verticalmente su di un tappetino o un cuscino, senza un supporto per la schiena. Ho provato a farlo e mi sono ritrovato piuttosto dolorante attuando tale modalità. Per una meditazione di successo è' necessario sedersi così ?
R: In una parola, no. La meditazione funziona bene, mentre si è seduti su di una superficie morbida con un supporto per la schiena. Va bene una sedia confortevole. Per le ragioni che saranno chiare tra poco, va' ancora meglio sedersi sul letto con un paio di cuscini posti sotto di noi. Non meditate in una posizione reclinata, perchè può condurre a dormire piuttosto che a meditare. L'idea è quella di essere comodamente seduti in posizione verticale. Non vogliamo creare disagi inutili nel corpo che entra in competizione con la semplice procedura di meditazione. Se è naturale per voi sedervi su una superficie dura, senza sostegno per la schiena per venti minuti o più, è ok per la meditazione. Ma pochi saranno in grado di fare ciò e non è necessario. Meno comfort è sinonimo di distrazione inutile durante la meditazione. Così manteniamola confortevole.
Detto questo, ecco che arriva una palla curva.
Una volta che siete costanti nella vostra routine di meditazione quotidiana e vi sentite pronti per il prossimo passo nella vostra pratica yoga, è una buona idea mettere le gambe incrociate incrociate, mentre si sta meditando. Ecco dove il letto è molto utile. Va bene se riuscite a mettere una gamba in modo che la pianta del piede sia contro la parte interna della coscia, con il tallone vicino all'inguine. L'altra gamba può entrare con la sua pianta posata sulla tibia dell'altra gamba. Non è importante quale gamba vada sotto o sopra. E' una vostra scelta. Nel tempo potete sviluppare la capacità di cambiare gamba, in modo tale che una qualsiasi gamba possa stare all'interno durante la meditazione. Il comfort sarà il fattore determinante nella scelta di quale gamba porre all'interno.
Può sembrare difficile se per voi è una cosa nuova. Per la maggioranza ci vorrà un po 'di pratica, ma non ci approcciamo a ciò in una maniera estrema. Faremo un approccio molto delicato e graduale. Ci sono motivi importanti a lungo termine per introdurre questo cambiamento, così dategli la necessaria considerazione, purché non metta a rischio la vostra routine di meditazione regolare.
Mentre fate i primi tentativi, potreste scoprire che non siete in grado di mettere il vostro piede all'interno della coscia. Potrebbero rimanere le ginocchia sospese in aria che non vogliono sdraiarsi sul letto. Procedete finchè vi sentite comodi ed utilizzate i cuscini per sostenere le ginocchia, se necessario, in modo da poter essere il più confortevole possibile durante la meditazione. Non torturate voi stessi o la vostra meditazione forzandovi a stare in una posizione scomoda. Quello che vogliamo è di convincere delicatamente le gambe a stare nella posizione a gambe incrociate per un periodo di tempo. Alcuni possono riuscirci immediatamente. Altre potrebbero avere bisogno di settimane o mesi. Può succedere immediatamente per alcuni. Per altri potrebbe richiedere settimane o mesi di gentili persuasioni. E' la direzione nella quale vogliamo andare gradualmente. Roma non è stata costruita in un giorno.
Mentre prendete familiarità con la fisica delle gambe, vi accorgerete che le ginocchia scendono più facilmente a sdraiarsi comodamente sul letto, quando le piante dei piedi sono un po' alzate. Le dita del piede all'interno possono poi infilarsi sotto la coscia con il tallone posto vicino all'inguine, e le dita del piede esterno si possono quindi infilare sotto la tibia. Un letto va molto buono per questo, poichè le piante dei piedi possono facilmente alzarsi mentre le cime dei piedi affondano un po' nel materasso. Dopo aver girato le piante dei piedi, se le ginocchia ancora non sono scese, sentitevi liberi di utilizzare i cuscini per riempire il vuoto sotto di loro. Ma se state girando le piante dei piedi all'insù, le ginocchia devono venire giù, proprio come se ci si stesse muovendo per inginocchiarsi sul letto con le ginocchia divaricate. Quando meditate utilizzate un sostegno per la schiena e sviluppate questo nuovo modo di sedervi in meditazione. Troverete che ci si può mettere a proprio agio in questa posizione dopo un periodo di persuasioni delicate di diverse settimane o mesi. Se le gambe si sentono a disagio durante la meditazione, è bene stenderne una o entrambe sul letto secondo necessità e continuare a meditare. Oppure è possibile scambiare la gamba interna da una all'altra di volta in volta, e continuare in questo modo. Fate tutto il possibile per sentirvi a vostro agio durante la meditazione, mentre contemporaneamente e delicatamente favorite il modo di sedervi a gambe incrociate. Col tempo, rimanere seduti in questo modo diventerà una seconda natura, e sarete in grado di meditare con facilità e senza nemmeno notare come siete seduti.
Se c'è una disabilità o altro fattore limitante che non si può superare, e non vi è possibile rimanere seduti a gambe incrociate, va bene. È ancora possibile meditare e trarre tutti i benefici. Nulla è perduto. Mentre intraprendiamo nuove pratiche avanzate di yoga lungo la via, ci sono modi in cui possiamo aggirare la mancanza di gambe incrociate. Le gambe incrociate sono preferibili, ma non obbligatorie.
Ovviamente, quando ci troveremo in situazioni nelle quali mediteremo in aereo, ufficio, sale di attesa, ecc, ci siederemo normalmente sulla nostra sedia, senza alcuna posizione speciale per le gambe. Ma quando stiamo meditando a casa, diamo sempre la precedenza (con confort) a sederci a gambe incrociate come appena descritto. Si tratta di una preparazione importante che costituirà la base per una fase spettacolare della nostra trasformazione spirituale, quando aggiungeremo ulteriori pratiche yoga avanzate.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
Per istruzioni dettagliate su siddhasana, vedi AYP Asanas, Mudras and bandhas book.
Data: Venerdi 5 Dicembre 2003 ore 17:03
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: In una lezione yoga alla quale ho partecipato, l'insegnante ha detto che quando si medita, ci si dovrebbe sempre sedere verticalmente su di un tappetino o un cuscino, senza un supporto per la schiena. Ho provato a farlo e mi sono ritrovato piuttosto dolorante attuando tale modalità. Per una meditazione di successo è' necessario sedersi così ?
R: In una parola, no. La meditazione funziona bene, mentre si è seduti su di una superficie morbida con un supporto per la schiena. Va bene una sedia confortevole. Per le ragioni che saranno chiare tra poco, va' ancora meglio sedersi sul letto con un paio di cuscini posti sotto di noi. Non meditate in una posizione reclinata, perchè può condurre a dormire piuttosto che a meditare. L'idea è quella di essere comodamente seduti in posizione verticale. Non vogliamo creare disagi inutili nel corpo che entra in competizione con la semplice procedura di meditazione. Se è naturale per voi sedervi su una superficie dura, senza sostegno per la schiena per venti minuti o più, è ok per la meditazione. Ma pochi saranno in grado di fare ciò e non è necessario. Meno comfort è sinonimo di distrazione inutile durante la meditazione. Così manteniamola confortevole.
Detto questo, ecco che arriva una palla curva.
Una volta che siete costanti nella vostra routine di meditazione quotidiana e vi sentite pronti per il prossimo passo nella vostra pratica yoga, è una buona idea mettere le gambe incrociate incrociate, mentre si sta meditando. Ecco dove il letto è molto utile. Va bene se riuscite a mettere una gamba in modo che la pianta del piede sia contro la parte interna della coscia, con il tallone vicino all'inguine. L'altra gamba può entrare con la sua pianta posata sulla tibia dell'altra gamba. Non è importante quale gamba vada sotto o sopra. E' una vostra scelta. Nel tempo potete sviluppare la capacità di cambiare gamba, in modo tale che una qualsiasi gamba possa stare all'interno durante la meditazione. Il comfort sarà il fattore determinante nella scelta di quale gamba porre all'interno.
Può sembrare difficile se per voi è una cosa nuova. Per la maggioranza ci vorrà un po 'di pratica, ma non ci approcciamo a ciò in una maniera estrema. Faremo un approccio molto delicato e graduale. Ci sono motivi importanti a lungo termine per introdurre questo cambiamento, così dategli la necessaria considerazione, purché non metta a rischio la vostra routine di meditazione regolare.
Mentre fate i primi tentativi, potreste scoprire che non siete in grado di mettere il vostro piede all'interno della coscia. Potrebbero rimanere le ginocchia sospese in aria che non vogliono sdraiarsi sul letto. Procedete finchè vi sentite comodi ed utilizzate i cuscini per sostenere le ginocchia, se necessario, in modo da poter essere il più confortevole possibile durante la meditazione. Non torturate voi stessi o la vostra meditazione forzandovi a stare in una posizione scomoda. Quello che vogliamo è di convincere delicatamente le gambe a stare nella posizione a gambe incrociate per un periodo di tempo. Alcuni possono riuscirci immediatamente. Altre potrebbero avere bisogno di settimane o mesi. Può succedere immediatamente per alcuni. Per altri potrebbe richiedere settimane o mesi di gentili persuasioni. E' la direzione nella quale vogliamo andare gradualmente. Roma non è stata costruita in un giorno.
Mentre prendete familiarità con la fisica delle gambe, vi accorgerete che le ginocchia scendono più facilmente a sdraiarsi comodamente sul letto, quando le piante dei piedi sono un po' alzate. Le dita del piede all'interno possono poi infilarsi sotto la coscia con il tallone posto vicino all'inguine, e le dita del piede esterno si possono quindi infilare sotto la tibia. Un letto va molto buono per questo, poichè le piante dei piedi possono facilmente alzarsi mentre le cime dei piedi affondano un po' nel materasso. Dopo aver girato le piante dei piedi, se le ginocchia ancora non sono scese, sentitevi liberi di utilizzare i cuscini per riempire il vuoto sotto di loro. Ma se state girando le piante dei piedi all'insù, le ginocchia devono venire giù, proprio come se ci si stesse muovendo per inginocchiarsi sul letto con le ginocchia divaricate. Quando meditate utilizzate un sostegno per la schiena e sviluppate questo nuovo modo di sedervi in meditazione. Troverete che ci si può mettere a proprio agio in questa posizione dopo un periodo di persuasioni delicate di diverse settimane o mesi. Se le gambe si sentono a disagio durante la meditazione, è bene stenderne una o entrambe sul letto secondo necessità e continuare a meditare. Oppure è possibile scambiare la gamba interna da una all'altra di volta in volta, e continuare in questo modo. Fate tutto il possibile per sentirvi a vostro agio durante la meditazione, mentre contemporaneamente e delicatamente favorite il modo di sedervi a gambe incrociate. Col tempo, rimanere seduti in questo modo diventerà una seconda natura, e sarete in grado di meditare con facilità e senza nemmeno notare come siete seduti.
Se c'è una disabilità o altro fattore limitante che non si può superare, e non vi è possibile rimanere seduti a gambe incrociate, va bene. È ancora possibile meditare e trarre tutti i benefici. Nulla è perduto. Mentre intraprendiamo nuove pratiche avanzate di yoga lungo la via, ci sono modi in cui possiamo aggirare la mancanza di gambe incrociate. Le gambe incrociate sono preferibili, ma non obbligatorie.
Ovviamente, quando ci troveremo in situazioni nelle quali mediteremo in aereo, ufficio, sale di attesa, ecc, ci siederemo normalmente sulla nostra sedia, senza alcuna posizione speciale per le gambe. Ma quando stiamo meditando a casa, diamo sempre la precedenza (con confort) a sederci a gambe incrociate come appena descritto. Si tratta di una preparazione importante che costituirà la base per una fase spettacolare della nostra trasformazione spirituale, quando aggiungeremo ulteriori pratiche yoga avanzate.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
Per istruzioni dettagliate su siddhasana, vedi AYP Asanas, Mudras and bandhas book.
sabato 25 ottobre 2014
Lezione 31 - Meditazione Domanda e Risposta - Assaporare i grandi spazi all'aperto
Da: Yogani
Data: Venerdi 5 Dicembre 2003 ore 12:42
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: Lo scorso weekend siamo andati in montagna e ho meditato all'aperto, affacciandomi su di una ampia valle. E' stato bello e la meditazione è stata meravigliosa. La beatitudine si è mescolata con la leggera aria di montagna. C'è beneficio nel meditare all'aperto in bei posti?
R: C'è un grande beneficio nello stare all'aperto in bei posti, ma non necessariamente nel meditare là. Sapere apprezzare la profonda bellezza della natura, è la gioia più grande nella vita. Per quale scopo più grande potremmo essere qui, se non per godere dell'infinito mare di armonia dentro ed intorno a noi? La meditazione regolare, coltiva gradualmente la nostra capacità insita di apprezzare la bellezza della vita.
Ma ricordiamo quello che facciamo durante la meditazione. Raccogliamo con facilità il mantra e lo lasciamo andare ovunque voglia. Poi lo raccogliamo nuovamente, quando ci rendiamo conto di averlo perso. Seguiamo questa procedura per venti minuti, due volte al giorno. Non meditiamo per una particolare esperienza, mentre lo facciamo. Il processo di purificazione ha il suo modo di procedere. Non possiamo dirigerlo o predirlo. Effettuiamo la facile procedura meditativa e lasciamo che accada.
Così, praticare la procedura meditativa non è relativa al sedersi sulla cima di una montagna o in un'altro posto particolare, eccetto che che per avvantaggiarsi del migliore posto che abbiamo a disposizione al tempo della meditazione, dove avremo le minori distrazioni.
Gesù ha detto: "Andate a pregare nella vostra stanza privata".
Questa è l'idea. La meditazione è un processo interiore, così ci ritiriamo per effettuarla.
Se siamo in aereo, in una stanza d'attesa, sulla cima di una montagna, possiamo non avere scelta, così facciamo il meglio che possiamo e meditiamo lì. Come discusso in precedenza, può essere fatto facilmente. Tuttavia, non andiamo a sederci all'aperto sulla cima di una montagna, allo scopo di meditare. E' molto meglio stare in un locale tranquillo. Quindi possiamo meditare, rivolgendoci all'interno, con il minimo stimolo dei sensi esterni. Successivamente possiamo andare fuori ed apprezzare la grande vista della valle sottostante, dopo esserci imbevuti delle qualità percettivo-illuminanti della pura beatitudine della coscienza. Se lo desiderate, allora chiudete gli occhi, e siate uno con la gloria della natura intorno a voi. Assaporatela!
La meditazione rappresenta una preparazione per arricchire l'esperienza di qualsiasi altra cosa. Significa ritirarsi dal mondo esteriore verso la pura beatitudine della coscienza all'interno, affinchè possiamo tornare e conoscere il mondo esteriore secondo una modalità più raffinata. Se proviamo a mescolare la nostra pratica meditativa, mentre sperimentiamo contemporaneamente il mondo esteriore, il risultato non sarà ottimale. Innanzi tutto procediamo all'interno. Poi ci rivolgiamo all'esterno. La nostra meditazione non richiede che proviamo ad essere contemporaneamente dentro e fuori. Quello stato dell'essere sia dentro che fuori contemporaneamente, verrà naturalmente con la pratica costante della meditazione. Essere dentro e fuori allo stesso tempo non rappresenta la pratica meditativa, ma i frutti della stessa.
Traete ispirazione dalla bellezza della natura. Sappiate che potrete sperimentare la natura secondo modalità sempre più raffinate, come risultato della pratica quotiana della meditazione. Utilizzate l'ispirazione per raddoppiare il vostro impegno verso la pratica quotidiana. Poi, nel tempo, conoscerete la natura in un modo che vi scioglierà in beatitudine. Allora la vostra condizione naturale sarà di stare dentro e fuori contemporaneamente. Diventerete i grandi spazi all'aperto.
Questi sono i frutti del vero yoga e della vera religione. Questa è l'illuminazione.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
Link all'indice delle lezioni
Data: Venerdi 5 Dicembre 2003 ore 12:42
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: Lo scorso weekend siamo andati in montagna e ho meditato all'aperto, affacciandomi su di una ampia valle. E' stato bello e la meditazione è stata meravigliosa. La beatitudine si è mescolata con la leggera aria di montagna. C'è beneficio nel meditare all'aperto in bei posti?
R: C'è un grande beneficio nello stare all'aperto in bei posti, ma non necessariamente nel meditare là. Sapere apprezzare la profonda bellezza della natura, è la gioia più grande nella vita. Per quale scopo più grande potremmo essere qui, se non per godere dell'infinito mare di armonia dentro ed intorno a noi? La meditazione regolare, coltiva gradualmente la nostra capacità insita di apprezzare la bellezza della vita.
Ma ricordiamo quello che facciamo durante la meditazione. Raccogliamo con facilità il mantra e lo lasciamo andare ovunque voglia. Poi lo raccogliamo nuovamente, quando ci rendiamo conto di averlo perso. Seguiamo questa procedura per venti minuti, due volte al giorno. Non meditiamo per una particolare esperienza, mentre lo facciamo. Il processo di purificazione ha il suo modo di procedere. Non possiamo dirigerlo o predirlo. Effettuiamo la facile procedura meditativa e lasciamo che accada.
Così, praticare la procedura meditativa non è relativa al sedersi sulla cima di una montagna o in un'altro posto particolare, eccetto che che per avvantaggiarsi del migliore posto che abbiamo a disposizione al tempo della meditazione, dove avremo le minori distrazioni.
Gesù ha detto: "Andate a pregare nella vostra stanza privata".
Questa è l'idea. La meditazione è un processo interiore, così ci ritiriamo per effettuarla.
Se siamo in aereo, in una stanza d'attesa, sulla cima di una montagna, possiamo non avere scelta, così facciamo il meglio che possiamo e meditiamo lì. Come discusso in precedenza, può essere fatto facilmente. Tuttavia, non andiamo a sederci all'aperto sulla cima di una montagna, allo scopo di meditare. E' molto meglio stare in un locale tranquillo. Quindi possiamo meditare, rivolgendoci all'interno, con il minimo stimolo dei sensi esterni. Successivamente possiamo andare fuori ed apprezzare la grande vista della valle sottostante, dopo esserci imbevuti delle qualità percettivo-illuminanti della pura beatitudine della coscienza. Se lo desiderate, allora chiudete gli occhi, e siate uno con la gloria della natura intorno a voi. Assaporatela!
La meditazione rappresenta una preparazione per arricchire l'esperienza di qualsiasi altra cosa. Significa ritirarsi dal mondo esteriore verso la pura beatitudine della coscienza all'interno, affinchè possiamo tornare e conoscere il mondo esteriore secondo una modalità più raffinata. Se proviamo a mescolare la nostra pratica meditativa, mentre sperimentiamo contemporaneamente il mondo esteriore, il risultato non sarà ottimale. Innanzi tutto procediamo all'interno. Poi ci rivolgiamo all'esterno. La nostra meditazione non richiede che proviamo ad essere contemporaneamente dentro e fuori. Quello stato dell'essere sia dentro che fuori contemporaneamente, verrà naturalmente con la pratica costante della meditazione. Essere dentro e fuori allo stesso tempo non rappresenta la pratica meditativa, ma i frutti della stessa.
Traete ispirazione dalla bellezza della natura. Sappiate che potrete sperimentare la natura secondo modalità sempre più raffinate, come risultato della pratica quotiana della meditazione. Utilizzate l'ispirazione per raddoppiare il vostro impegno verso la pratica quotidiana. Poi, nel tempo, conoscerete la natura in un modo che vi scioglierà in beatitudine. Allora la vostra condizione naturale sarà di stare dentro e fuori contemporaneamente. Diventerete i grandi spazi all'aperto.
Questi sono i frutti del vero yoga e della vera religione. Questa è l'illuminazione.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
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mercoledì 17 settembre 2014
Lezione 30 - Meditazione: Domanda e Risposta - Alimentazione
Da: Yogani
Data: Giovedi 4 Dicembre 2003 ore 16:25
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: La mia meditazione migliorerà se diventerò vegetariano?
R: Solamente se senti una inclinazione spontanea in tal senso. Generalmente l'alimentazione forzata non è la migliore alimentazione, in quanto introduce stress ed auto giudizio. Non appena il corpo ha una possibilità, corre subito all'alimentazione precedente. Questo è il motivo per cui i programmi di regimi alimentari difficilmente funzionano a lungo termine. E' qualcosa che deve provenire da dentro.
Se mediterai regolarmente, scoprirai che nel tempo sarai attirato verso una alimentazione più leggera e nutriente. Le tue preferenze cambieranno con naturalezza. Seguile. Il corpo sa ciò che serve a sostenere il processo di purificazione favorito dalla meditazione. Con l'accrescere della pura beatitudine della coscienza, le abitudini alimentari muteranno di conseguenza.
"Leggero e nutriente" sono le indicazioni alimentari che troverai qui nelle lezioni. "Leggero" per aiutare una facile pulizia del sistema nervoso, tramite le pratiche avanzate yoga. "Nutriente" per aiutare il corpo a restare in buona salute. Di solito troppo leggero non è nutriente. E troppo nutriente non è generalmente leggero. L'equilibrio è la chiave. E la meditazione ci condurrà con naturalezza in quella direzione. Preoccuparsi per l'alimentazione non aiuta la meditazione. Così non prendetela troppo sul serio (in inglese "take it easy") e meditate due volte al giorno. Se lo farete, l'alimentazione si prenderà cura di se' stessa.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
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Data: Giovedi 4 Dicembre 2003 ore 16:25
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: La mia meditazione migliorerà se diventerò vegetariano?
R: Solamente se senti una inclinazione spontanea in tal senso. Generalmente l'alimentazione forzata non è la migliore alimentazione, in quanto introduce stress ed auto giudizio. Non appena il corpo ha una possibilità, corre subito all'alimentazione precedente. Questo è il motivo per cui i programmi di regimi alimentari difficilmente funzionano a lungo termine. E' qualcosa che deve provenire da dentro.
Se mediterai regolarmente, scoprirai che nel tempo sarai attirato verso una alimentazione più leggera e nutriente. Le tue preferenze cambieranno con naturalezza. Seguile. Il corpo sa ciò che serve a sostenere il processo di purificazione favorito dalla meditazione. Con l'accrescere della pura beatitudine della coscienza, le abitudini alimentari muteranno di conseguenza.
"Leggero e nutriente" sono le indicazioni alimentari che troverai qui nelle lezioni. "Leggero" per aiutare una facile pulizia del sistema nervoso, tramite le pratiche avanzate yoga. "Nutriente" per aiutare il corpo a restare in buona salute. Di solito troppo leggero non è nutriente. E troppo nutriente non è generalmente leggero. L'equilibrio è la chiave. E la meditazione ci condurrà con naturalezza in quella direzione. Preoccuparsi per l'alimentazione non aiuta la meditazione. Così non prendetela troppo sul serio (in inglese "take it easy") e meditate due volte al giorno. Se lo farete, l'alimentazione si prenderà cura di se' stessa.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
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martedì 16 settembre 2014
Lezione 29 - Meditazione Domanda e Risposta: Alcol, tabacco e droghe
Da: Yogani
Data: Giovedi 4 Dicembre 2003 ore 13:04
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: Quando torno a casa da lavoro, mi fa piacere bere un drink. Ciò non sembra funzionare bene prima della meditazione e non mi sento così bene anche dopo la meditazione. Il bere e la meditazione sono incompatibili?
R: La meditazione si riferisce alla coltivazione di purezza profonda nel sistema nervoso. Molti risultati positivi nella vita provengono da ciò. E' ovvio che assumere sostanze che ritardano la purificazione del sistema nervoso, non aiuta il processo meditativo.
Questa non è una lezione morale. È buon senso. Ancora più importante, è esperienziale. Se qualcosa ci fa sentire male, smetteremo di farla. Può darsi che un drink o due prima di iniziare la meditazione, ci abbiano dato del sollievo dalle tensioni della vita. Ha attenuato le nostre percezioni, Le ha alterate in qualche modo per darci una sensazione temporanea di benessere. Dopo aver iniziato a meditare, l'esperienza cambia. La pace, la felicità, e la chiarezza che scopriamo provenire dal nostro interno, sono piuttosto differenti dai temporanei stati artificiali nei quali siamo stati coinvolti in precedenza. Non c'è paragone tra i due e noi iniziamo ad avere una prospettiva diversa. Il piacere transitorio di bere perde il suo splendore, se paragonato ai gioiosi risultati permanenti della meditazione.
Nuovamente, questa non è una lezione morale. Non è un "Tu non devi". È sempre una tua scelta. Se la tua scelta e di avere di più nella vita, di intraprendere il sentiero della meditazione e altre pratiche avanzate yoga, sarà un gioco da ragazzi. L'esperienza crescente di pura beatitudine della coscienza cambierà il tuo atteggiamento verso l'alcol. Dai una possibilità alla pratica regolare della meditazione e le cose che non sono buone per te tenderanno a scomparire spontaneamente nel tempo. Oltre all'alcol, la gente trova che le stesse cose accadono con le droghe ricreative, tabacco e perfino con la caffeina. Non ci sono regole - solo la crescita della pura coscienza di beatitudine, la nostra vera natura. Tutto quello che dobbiamo fare è meditare due volte al giorno ed ascoltare quello che il nostro silenzio interiore ci dice. Sapremo cosa fare.
È una storia diversa quella delle medicine regolarmente prescritte dal medico. Relativamente a queste, seguite le istruzioni del medico. Se pensate che una medicina che prendete stia interferendo con la meditazione, parlatene con il dottore. Verificate se c'è un modo per soddisfare sia le necessità mediche che quelle meditative.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
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Data: Giovedi 4 Dicembre 2003 ore 13:04
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: Quando torno a casa da lavoro, mi fa piacere bere un drink. Ciò non sembra funzionare bene prima della meditazione e non mi sento così bene anche dopo la meditazione. Il bere e la meditazione sono incompatibili?
R: La meditazione si riferisce alla coltivazione di purezza profonda nel sistema nervoso. Molti risultati positivi nella vita provengono da ciò. E' ovvio che assumere sostanze che ritardano la purificazione del sistema nervoso, non aiuta il processo meditativo.
Questa non è una lezione morale. È buon senso. Ancora più importante, è esperienziale. Se qualcosa ci fa sentire male, smetteremo di farla. Può darsi che un drink o due prima di iniziare la meditazione, ci abbiano dato del sollievo dalle tensioni della vita. Ha attenuato le nostre percezioni, Le ha alterate in qualche modo per darci una sensazione temporanea di benessere. Dopo aver iniziato a meditare, l'esperienza cambia. La pace, la felicità, e la chiarezza che scopriamo provenire dal nostro interno, sono piuttosto differenti dai temporanei stati artificiali nei quali siamo stati coinvolti in precedenza. Non c'è paragone tra i due e noi iniziamo ad avere una prospettiva diversa. Il piacere transitorio di bere perde il suo splendore, se paragonato ai gioiosi risultati permanenti della meditazione.
Nuovamente, questa non è una lezione morale. Non è un "Tu non devi". È sempre una tua scelta. Se la tua scelta e di avere di più nella vita, di intraprendere il sentiero della meditazione e altre pratiche avanzate yoga, sarà un gioco da ragazzi. L'esperienza crescente di pura beatitudine della coscienza cambierà il tuo atteggiamento verso l'alcol. Dai una possibilità alla pratica regolare della meditazione e le cose che non sono buone per te tenderanno a scomparire spontaneamente nel tempo. Oltre all'alcol, la gente trova che le stesse cose accadono con le droghe ricreative, tabacco e perfino con la caffeina. Non ci sono regole - solo la crescita della pura coscienza di beatitudine, la nostra vera natura. Tutto quello che dobbiamo fare è meditare due volte al giorno ed ascoltare quello che il nostro silenzio interiore ci dice. Sapremo cosa fare.
È una storia diversa quella delle medicine regolarmente prescritte dal medico. Relativamente a queste, seguite le istruzioni del medico. Se pensate che una medicina che prendete stia interferendo con la meditazione, parlatene con il dottore. Verificate se c'è un modo per soddisfare sia le necessità mediche che quelle meditative.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
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lunedì 15 settembre 2014
Lezione 28 - Meditazione : Domanda e Risposta - Diventerò un debole con la meditazione?
Da: Yogani
Data: Mercoledi 3 Dicembre 2003 ore 16:08
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: i miei dipendenti mi dicono che sono meno irritabile. Non sono sicuro che questa sia una cosa positiva. Diventerò un debole a causa della meditazione?
R: è improbabile. Diventerai molto più forte a causa della meditazione. Ciò significa diventare ciò che sei ad un livello più fondamentale. Allo stesso tempo, ti impegnerai sempre meno in comportamenti dannosi e tensione. Sarai meno irritabile e sarai più risoluto, ma con calma, relativamente alle cose che per te sono importanti. Le persone hanno già notato qualcosa. Questa è una cosa buona. Ti troverai in una condizione migliore per motivare i tuoi dipendenti, in quanto agirai maggiormente da un livello di forza interiore piuttosto che da un livello di rabbia e tensione.
Naturalmente c'è la convinzione che la tensione sia necessaria per motivare le persone, specialmente negli affari. Si dice che "il timore sia il grande motivatore". La paura è un incentivo. Ma è utile solo se stimola le persone ad ottenere una maggiore realizzazione di verità interiore, che comprende la crescita oltre la portata della paura. Se la paura non ci motiva a trovare la verità, allora è solo una faticaccia, una ruota senza fine di miseria. Nessuno vuole realmente essere su quella ruota, nemmeno quelli che la stanno girando, che la ruotano per gli altri. Fino ad ora, ci può essere sembrato che non ci fosse un'alternativa. Ma esiste e le cose possono cambiare. Immergiti quotidianamente nella meditazione, scenderai dalla ruota ed aiuterai pure gli altri a scendere. Scoprirai che gli affari e tutta la vita sono molto più appaganti con lo svanire dell'irritabilità.
L'irritabilità svanisce mentre cresce la pura beatitudine della coscienza. Ed allora non ci saranno più i limiti a ciò che potrai realizzare.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
Link all'indice delle lezioni
Data: Mercoledi 3 Dicembre 2003 ore 16:08
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: i miei dipendenti mi dicono che sono meno irritabile. Non sono sicuro che questa sia una cosa positiva. Diventerò un debole a causa della meditazione?
R: è improbabile. Diventerai molto più forte a causa della meditazione. Ciò significa diventare ciò che sei ad un livello più fondamentale. Allo stesso tempo, ti impegnerai sempre meno in comportamenti dannosi e tensione. Sarai meno irritabile e sarai più risoluto, ma con calma, relativamente alle cose che per te sono importanti. Le persone hanno già notato qualcosa. Questa è una cosa buona. Ti troverai in una condizione migliore per motivare i tuoi dipendenti, in quanto agirai maggiormente da un livello di forza interiore piuttosto che da un livello di rabbia e tensione.
Naturalmente c'è la convinzione che la tensione sia necessaria per motivare le persone, specialmente negli affari. Si dice che "il timore sia il grande motivatore". La paura è un incentivo. Ma è utile solo se stimola le persone ad ottenere una maggiore realizzazione di verità interiore, che comprende la crescita oltre la portata della paura. Se la paura non ci motiva a trovare la verità, allora è solo una faticaccia, una ruota senza fine di miseria. Nessuno vuole realmente essere su quella ruota, nemmeno quelli che la stanno girando, che la ruotano per gli altri. Fino ad ora, ci può essere sembrato che non ci fosse un'alternativa. Ma esiste e le cose possono cambiare. Immergiti quotidianamente nella meditazione, scenderai dalla ruota ed aiuterai pure gli altri a scendere. Scoprirai che gli affari e tutta la vita sono molto più appaganti con lo svanire dell'irritabilità.
L'irritabilità svanisce mentre cresce la pura beatitudine della coscienza. Ed allora non ci saranno più i limiti a ciò che potrai realizzare.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
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domenica 14 settembre 2014
Lezione 27 - Meditazione: Domanda e Risposta - Localizzazione del mantra durante la meditazione
Da: Yogani
Data: Mercoledi 3 Dicembre 2003 ore 00:08
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: Devo pensare al mantra in posti specifici nel corpo? Talvolta gravita all'interno di alcune ubicazioni fisiche dentro di me.
R: No, deliberatamente non localizziamo il mantra fisicamente. Questa è una domanda sottile, perché il mantra possiede una qualità liberatoria che risveglia il sistema nervoso secondo determinate modalità che sono state discusse, quando è stata posta la domanda relativamente alla qualità vibratoria del mantra. Così potrebbe essere sperimentato in qualche punto o in un altro, come hai detto. Ma non lo favoriamo. Continuiamo sempre con la semplice procedura di utilizzare il mantra.
Nei suoi ambiti più sottili, il sistema nervoso è come un diapason, piuttosto come una moltitudine di diapason, con solo alcuni diapason che armonizzano le vibrazioni di tutti gli altri. Il mantra risuona con questi pochi diapason principali. Successivamente intensificheremo il mantra per allargare l'influenza di questo effetto diapason. Il risultato sarà di ottenere un silenzio interiore più ampio, profondo, inamovibile che sarà sperimentato come pura coscienza di beatitudine che salirà dentro di noi. Va bene se capita di localizzare il mantra in posti specifici. Non ci opponiamo e nemmeno lo incoraggiamo. Proprio come consentiamo al mantra di sistemarsi a livelli di sempre maggiore tranquillità, allo stesso modo lasciamo che si esprima ovunque nel corpo con naturalezza. E va bene anche se non si presenta in posti specifici. Non sono localizzazioni fisiche. Il mantra risuona con naturalezza secondo il complesso processo di purificazione che avviene dentro di noi mentre meditiamo. Tutto quello che dobbiamo fare è di seguire la semplice procedura di pensare al mantra con semplicità, e richiamarlo nuovamente alla mente quando ci rendiamo conto di non pensarlo più.
Un'altra ragione per la quale questa domanda relativa alla ubicazione del mantra è sottile, è che presto parleremo del pranayama e replicheremo una forma di respirazione avanzata prima di ogni sessione di meditazione. Ciò comporterà il movimento dell'attenzione in un modo specifico attraverso il corpo fisico, in concerto con il respiro. Utilizzeremo due pratiche in successione: pranayama e meditazione. Ognuna delle due è diversa dall'altra nella procedura. Come vedrete, si complementeranno reciprocamente in maniera significativa. Ciò sarà l'inizio di una integrazione fondamentale di pratiche avanzate di yoga. Ogni parte sarà effettuata in maniera indipendente. E quando questi due metodi saranno effettuati in successione, inizierà ad avvenire una integrazione dentro di noi. L'intero sarà più grande della somma delle parti. Invece di utilizzare un sentiero naturale al divino dentro di noi (la mente), ne adotteremo due (aggiungendo il respiro). Insieme queste modalità trasformeranno il sistema nervoso ad una velocità maggiore. Ciò si rifletterà in una maggiore purificazione con le esperienze correlate ad essa. Questo processo di integrazione delle pratiche si espanderà gradualmente, fino ad abbracciare più pienamente tutti i sentieri naturali che ci conducono all'interno tramite noi. Ciò ci porta ad esprimere in modi sempre più dinamici una pura coscienza di beatitudine. Questa integrazione di pratiche èun processo sottile, simile a suonare uno strumento musicale. Dobbiamo essere in grado di fare una cosa alla volta e fare una cosa diversa in un altro momento. Con un po' di pratica, faremo molte cose diverse allo stesso tempo. Fa tutto parte di un rivelarsi spontaneo dentro di noi e le stesse pratiche diventeranno naturali ed automatiche nel tempo. I risultati che sperimenterete non possono essere descritti a parole, tranne forse con la poesia. Dovete recarvi là e sperimentare voi stessi. E' la vera "frontiera finale". E' il cosmo glorioso, e voi siete il portone.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
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Data: Mercoledi 3 Dicembre 2003 ore 00:08
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: Devo pensare al mantra in posti specifici nel corpo? Talvolta gravita all'interno di alcune ubicazioni fisiche dentro di me.
R: No, deliberatamente non localizziamo il mantra fisicamente. Questa è una domanda sottile, perché il mantra possiede una qualità liberatoria che risveglia il sistema nervoso secondo determinate modalità che sono state discusse, quando è stata posta la domanda relativamente alla qualità vibratoria del mantra. Così potrebbe essere sperimentato in qualche punto o in un altro, come hai detto. Ma non lo favoriamo. Continuiamo sempre con la semplice procedura di utilizzare il mantra.
Nei suoi ambiti più sottili, il sistema nervoso è come un diapason, piuttosto come una moltitudine di diapason, con solo alcuni diapason che armonizzano le vibrazioni di tutti gli altri. Il mantra risuona con questi pochi diapason principali. Successivamente intensificheremo il mantra per allargare l'influenza di questo effetto diapason. Il risultato sarà di ottenere un silenzio interiore più ampio, profondo, inamovibile che sarà sperimentato come pura coscienza di beatitudine che salirà dentro di noi. Va bene se capita di localizzare il mantra in posti specifici. Non ci opponiamo e nemmeno lo incoraggiamo. Proprio come consentiamo al mantra di sistemarsi a livelli di sempre maggiore tranquillità, allo stesso modo lasciamo che si esprima ovunque nel corpo con naturalezza. E va bene anche se non si presenta in posti specifici. Non sono localizzazioni fisiche. Il mantra risuona con naturalezza secondo il complesso processo di purificazione che avviene dentro di noi mentre meditiamo. Tutto quello che dobbiamo fare è di seguire la semplice procedura di pensare al mantra con semplicità, e richiamarlo nuovamente alla mente quando ci rendiamo conto di non pensarlo più.
Un'altra ragione per la quale questa domanda relativa alla ubicazione del mantra è sottile, è che presto parleremo del pranayama e replicheremo una forma di respirazione avanzata prima di ogni sessione di meditazione. Ciò comporterà il movimento dell'attenzione in un modo specifico attraverso il corpo fisico, in concerto con il respiro. Utilizzeremo due pratiche in successione: pranayama e meditazione. Ognuna delle due è diversa dall'altra nella procedura. Come vedrete, si complementeranno reciprocamente in maniera significativa. Ciò sarà l'inizio di una integrazione fondamentale di pratiche avanzate di yoga. Ogni parte sarà effettuata in maniera indipendente. E quando questi due metodi saranno effettuati in successione, inizierà ad avvenire una integrazione dentro di noi. L'intero sarà più grande della somma delle parti. Invece di utilizzare un sentiero naturale al divino dentro di noi (la mente), ne adotteremo due (aggiungendo il respiro). Insieme queste modalità trasformeranno il sistema nervoso ad una velocità maggiore. Ciò si rifletterà in una maggiore purificazione con le esperienze correlate ad essa. Questo processo di integrazione delle pratiche si espanderà gradualmente, fino ad abbracciare più pienamente tutti i sentieri naturali che ci conducono all'interno tramite noi. Ciò ci porta ad esprimere in modi sempre più dinamici una pura coscienza di beatitudine. Questa integrazione di pratiche èun processo sottile, simile a suonare uno strumento musicale. Dobbiamo essere in grado di fare una cosa alla volta e fare una cosa diversa in un altro momento. Con un po' di pratica, faremo molte cose diverse allo stesso tempo. Fa tutto parte di un rivelarsi spontaneo dentro di noi e le stesse pratiche diventeranno naturali ed automatiche nel tempo. I risultati che sperimenterete non possono essere descritti a parole, tranne forse con la poesia. Dovete recarvi là e sperimentare voi stessi. E' la vera "frontiera finale". E' il cosmo glorioso, e voi siete il portone.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
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