Le lezioni in lingua originale sono disponibili al seguente link:
http://www.aypsite.org/MainDirectory.html

domenica 16 giugno 2013

Lezione 21 - Meditazione Domande e Risposte: Oggetti di meditazione

Da: Yogani
Date: Mon Dec 1, 2003 1:14pm

Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"


D: Quali sono le differenze esistenti tra la meditazione sul mantra, e quelle sui chakra, un'icona religiosa, una candela ecc.?

R: La meditazione rappresenta il ponte tra l'attenzione su di un oggetto ed il grande oltre che conosciamo come coscienza di beatitudine, priva di pensieri o esperienze sensoriali esterne. Lo scopo è di fare questo viaggio ripetutamente, quotidianamente, come un orologio. La tecnica che utilizziamo è semplice, ma delicata. Fa affidamento sulla capacità naturale della nostra mente  di acquietarsi. Altre forme di meditazione possono non essere così semplici e naturali e possono includere la concentrazione su significati intellettuali o su oggetti multipli. Ciò può impantanare il passaggio dell'attenzione al reame espanso della coscienza di beatitudine dentro di noi. Ciò non significa che altre forme di meditazione non funzionino. Ma nel nostro approccio, la semplicità e l'efficienza sono in prima linea.  Questo è un metodo avanzato di meditazione che chiunque può fare. Discuteremo la meditazione su altri oggetti, dal punto di vista del metodi che utilizziamo qui. 


Quali differenze esistono tra la meditazione con la nostra tecnica che utilizza un mantra, rispetto quelle che utilizzano i chakra (centri di energia nel corpo), una icona religiosa o altro oggetti materiali? Ancora, è una questione di semplicità ed efficienza.  L'obiettivo è di portare l'attenzione oltre il processo del pensiero e, facendo ciò, portare l'attenzione al di là dell'esperienza sensoriale esterna. La mente rappresenta il processo neurologico al nostro interno che collega la coscienza al mondo esteriore. Si tratta di una connessione molto intima. La nostra attenzione, impegnata nelle dinamiche della mente, è sempre ad un centimetro dallo sperimentare la beatitudine divina della pura coscienza. Quando è consentito alla mente di riposarsi, ci siamo. Così, la più intima connessione alla coscienza di beatitudine, inizia dalla mente. Iniziamo all'interno, in modo che possiamo andare rapidamente e facilmente dentro in profondità. Se dovessimo cominciare con un posto nel corpo o un oggetto materiale, potremmo comunque recarci nel profondo.  Non ci sono dubbi. Ma sarebbe un viaggio più lungo e complicato. Più siamo all'esterno quando iniziamo, maggiore è il bagaglio fisico, intellettuale ed emotivo che dobbiamo gettare via lungo la strada verso l'interno. Anche questa è il motivo per il quale non pronunciamo il mantra durante la meditazione e nemmeno prestiamo attenzione  ai significati durante la meditazione. Si tratta di un processo interiore fin dall'inizio. Iniziando la meditazione con un pensiero ed utilizzando una procedura specifica, aggiriamo gli ostacoli esterni nel sistema nervoso che possono legare la nostra attenzione.  In definitiva li sciogliamo dall'interno in maniera naturale piuttosto che provare a dissolverli dall'esterno verso l'interno, cosa non facile.


Iniziamo con un pensiero, senza focalizzarci su alcun significato, semplicemente ricominciando la ripetizione del pensiero del suono del mantra non appena ci rendiamo conto che sta scomparendo (in inglese: "on the edge of letting go"). Consentiamo che il mantra vada spontaneamente per la sua strada fino a diventare quasi indistinto (in inglese "We let the mantra go its own way naturally to less and less") – questo è il modo più semplice ed efficace per tuffarsi nel mare infinito della coscienza di beatitudine dentro di noi. Avendo fatto così ripetutamente, ritorniamo dopo venti minuti imbevuti di pace e beatitudine ed avere ottenuto molta purificazione nel processo.

Nel tempo, evapora la distanza tra la coscienza e le esperienze esterne, mentre le ostruzioni diventano sempre meno. In realtà non c'era alcuna distanza! A quel tempo diventa naturale sperimentare molte sfumature della coscienza di beatitudine mentre contempliamo i chakra, delle icone religiose, i nostri cari, dei bei paesaggi, le Scritture, o anche un libro di fisica teorica. Quando sorge la coscienza di beatitudine, ogni cosa è vista tramite essa (in inglese: "everything is seen in terms of that"). Ma questa non è la procedura di meditazione. Ciò significa godere del frutto della meditazione - vivere la vita con un apprezzamento crescente verso i suoi molti doni. L'aumento di questo apprezzamento, ci ispira ancora di più a portare avanti la nostra pratica. 


Il guru è in te.


Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.


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martedì 4 giugno 2013

Lezione 20 - Meditazione Domanda e Risposta: Illuminazione senza Dio?

Da: Yogani
Data: Domenica 30 Novembre 2003 ore 16,02

Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"

D: Sono ateo. Un amico mi ha parlato di questo gruppo. Francamente trovo che i toni religiosi siano fastidiosi. Ma ero curioso, ho provato la meditazione e ne sono rimasto piacevolmentre sorpreso.  Vorrei continuare poichè calma i miei nervi e resto curioso relativamente a ciò che potrei apprendere su me stesso. Ma sono tuttora ateo! Esiste una cosa come l'illuminazione senza Dio?

R: Esiste l'illuminazione sia con Dio che senza Dio. Questo in quanto gli esseri umani sono intrinsecamente illuminabili e trasformabili in uno stato superiore di evoluzione, indipendentemente dal sistema di credenze utilizzato. Potremmo affermare, che tutto ciò che esiste è diretto in quella direzione, dalle rocce attraverso tutti i regni di esseri viventi.

Ogni cosa si muove in avanti. L'umanità non fa eccezione. Noi esseri umani abbiamo  una capacità aggiuntiva di accelerare coscientemente il processo, per scegliere un sentiero veloce. Questo è ciò di cui trattano le pratiche avanzate di yoga. Possiamo mettere il turbo al processo evolutivo. C'è sempre stata una mistica circa l'evoluzione spirituale umana. Si tratta di una mistica pratica, una mistica con uno scopo. La concezione di Dio per l'umanità è stata una struttura di relazione necessaria. Ha consentito all'umanità di arrendersi al suo destino più elevato, ed avvicinarsi ad esso con entusiasmo. Al meglio, questo è ciò che la fede in Dio rappresenta - credere nel destino più elevato dell'umanità, che emerge da dentro di noi, e in ultima analisi, è vissuto intorno a noi. La fede in Dio aiuta le persone a partecipare personalmente alla parte più emozionante del viaggio umano - il processo di illuminazione.
E' necessario credere in Dio affinchè questo dispiegarsi (in inglese unfoldment) accada? No. Ma è necessario credere in qualcosa per muoversi in direzione dell'illuminazione.


Se siamo seduti in un bar a New York, e vi dico che esiste un luogo meraviglioso che si chiama California, a tremila miglia di distanza e che dovreste vederlo e ci dovreste andare, perchè dovreste andarci? Supponete di non credermi e di non credere che un tal posto esista. Come potreste trovare la motivazione per andare? Sarebbe difficile. Non essendo mai stati a ovest del fiume Mississippi potreste credere che tutti coloro che hanno superato il Mississippi, fossero caduto dai bordi della terra. Infatti questo è ciò che credevano gli europei relativamente all'Oceano Atlantico, finchè gente come Colombo e Magellano hanno dimostrato che c'era un mondo nuovo dall'altra parte, e altro ancora.



Per essere motivato a fare qualcosa come muoversi innanzi, devi credere nella possibilità della destinazione. Per molti il viaggio verso la salvezza è alimentato da una credenza in Dio. Ma questa credenza non deve essere incentrata necessariamente su Dio. Può riferirsi alla verità e nel credere che esista una verità definitiva su di noi, in noi e che possiamo viverla, e diventare essa. Può essere la fede in un processo di trasformazione personale e nella nostrta esperienza di esso mentre pratichiamo la meditazione ed altri metodi yoga. Vivere il viaggio che si dispiega con naturalezza tramite le pratiche, può essere qualcosa più che sufficiente in cui credere, una volta che il processo è in atto e le nostre esperienze di silenzio profondo e beatitudine, accendono il fuoco del desiderio di andare a fare sempre di più. Sia che ci stiamo dedicando (in inglese Whether we are selling out to) alla nostra esperienza crescente di pace e di beatitudine, o all'idea di perseguire la verità ultima della vita, o di un rapporto con Dio, il risultato sarà lo stesso - una dedizione incrollabile per diventare uno con "Quello" che è vero.


Gesù disse: "Conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi"..
…Nessuna menzione di Dio li.

La parola "Dio" non esiste nel Buddismo o nel Taoismo. Entrambi hanno trovato le proprie motivazioni intellettuali ed emotive, onde approcciare l'infinito all'interno. In qualunque approccio, viene cercata la stessa cosa, quella grande verità interiore che è situata nel profondo del nostro cuore, mente e sensi. Quella con cui possiamo fonderci con mezzi diretti, i quali a loro voltailluminano il nostro cuore, mente e sensi. Questa è l'unione. Indipendentemente dal nome o dalla struttura di credenze, il risultato sarà il medesimo, fintantochè l'aspirante abbia trovato la motivazione di applicare i metodi della trasformazione su base quotidiana.


Pertanto, non importa esattamente come sei arrivato a credere in un posto chiamato " "California." Puoi chiamarlo persino con altri nomi. Se credi abbastanza da continuare a porre un piede davanti all'altro, arriverai a bagnare i tuoi alluci nell'Oceano Pacifico. Ma se non credi che sia là, è poco probabile che tu ti sforzi di arrivarci. E' così semplice. 

Pensa all'illuminazione in qualunque modo ti ispiri maggiormente ed utilizza tale ispirazione per meditare ogni giorno...


Sii tollerante verso i tuoi fratelli e sorelle che hanno a cuore una fede diversa dalla tua. Ognuno di noi svilupperà una passione unica per il viaggio e siamo tutti diretti verso casa.

Il guru è in te.



Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.


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venerdì 31 maggio 2013

Lezione 19 - Meditazione Domanda & Risposta: Quale tradizione seguire?

Da: Yogani
Data: Venerdi 28 Novembre 2003 ore 18:08

Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"


D: Da cinque anni sto praticando yoga ed un tipo diverso di meditazione, e sono incerto su come procedere. La tua meditazione è molto buona. L'ho sperimentato immediatamente.  Non dovrei nemmeno essere qui, poichè la tradizione che seguo, proibisce di apprendere delle pratiche esterne ad essa. Cosa devo fare?

R: Come citato nell'Introduzione, questa discussione non promuove alcuna visione settaria. Ne' si oppone alle tradizioni che possono aderire agli insegnamenti di un individuo specifico o di un lignaggio di insegnanti. Ogni cosa ha un suo scopo. Spetta ad ogni individuo soppesare i pro ed i contro dei diversi approcci e scegliere attentamente un percorso che prometta di portare i migliori risultati. Ognuno è diverso. Al tempo stesso ognuno ha il medesimo potenziale, poichè  siamo tutti filati mediante lo stesso filo divino – pura e silenziosa beatitudine della coscienza. Se siamo in contatto quotidianamente con tale coscienza e continuiamo a coltivarla tramite strumenti sempre più potenti, non possiamo fallire.

Se la tua via ti sta servendo bene, rimani con essa, Se ti senti appagato nel tempo, sei nel posto giusto. Tuttavia se la tradizione che segui ti sta servendo piuttosto bene, ma sembra essere carente sotto qualche aspetto, trova il coraggio e la flessibilità di provare a riempire ciò che manca. Infine, sei tu che schiuderai una coscienza di beatitudine tramite i tuoi sforzi, la devozione e l'applicazione delle pratiche più complete che puoi trovare. Questo punto di vista può avversare le tradizioni che sostengono che non possiamo ottenere la salvezza  con dei mezzi che non siano i loro. Forse è così, ma un tale approccio chiude la porta ad ulteriore indagine ed investigazione scientifica delle pratiche di trasformazione spirituale umana. I metodi della scienza occidentale possono offrire molto a questo riguardo -- approcci altamente integrati e collaborativi per la scoperta e l'applicazione della conoscenza. Il successo della scienza occidentale in molti campi è stato stupefacente. E' il momento che questo metodi di sviluppo della conoscenza siano applicati nell'ambito della conoscenza spirituale.
Questa discussione è il risultato di una indagine aperta nel campo di molte pratiche avanzate di yoga, per un lungo periodo di tempo.I frutti di questo viaggio hanno dato origine ad un sistema integrato di pratiche. Se qui c'è qualcosa che contribuisce a migliorare il tuo progresso, va bene. Se, allo stesso tempo, crea frizione con la tradizione che segui, dovrai risolverlo da solo. In ultima analisi la riposta è in te. Segui il tuo cuore. Un conflitto potenziale non è una cosa brutta. Metterà alla prova la tua determinazione e ti aiuterà a condurti alla verità.

Le tradizioni spirituali venerabili sono di gran valore. Tuttavia i tempi stanno cambiando, ed oggi stiamo assistendo alla nascita di approcci più aperti, per la disamina e l'applicazione della conoscenza spirituale che ben si adattano a praticanti spirituali saggi.  In definitiva, ciò avrà degli effetti profondi su tutta l'umanità. Il cambiamento è nell'aria ed è una cosa buona.

Il guru è in te.


Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.

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domenica 26 maggio 2013

Lezione 18 – Domanda e Risposta: Trovare il tempo per la meditazione


Da: Yogani
Data: Venerdi 28 Novembre 2003 ore 2:28



D: La meditazione è molto rilassante e intendo continuarla, ma sarà difficile per me riuscire a farla due volte al giorno. Viaggio molto e ho moglie e figli con i quali amo trascorrere il tempo quando sono a casa. Il tempo per la meditazione è breve. Qual è il tuo consiglio ?



R: Noi che abbiamo una famiglia, delle responsabilità, una vita impegnata abbiamo un vantaggio quando si tratta di utilizzare la meditazione, supponendo di avere il tempo di praticarla. Ciò accade in quanto l’evoluzione dell’illuminazione dipende dall’interazione regolare tra la coscienza e la vita di questo mondo. Come può essere conosciuta la vera natura del mondo, se non siamo presenti in esso, e non stabilizziamo nelle nostre attività quotidiane, il silenzio di beatitudine che sperimentiamo durante la meditazione?

Nessuno può dirti cosa sia più importante per te. Solo tu puoi saperlo. E’ completamente nelle tue mani, sempre una tua scelta. Ma hai una voce interiore che conosci. Qualcosa dentro di te ti chiama a sperimentare di più, sempre di più. Il seme vuole crescere in un albero forte con fiori profumati che fioriscono ovunque. Siamo tutti chiamati tramite quella corrente di evoluzione dentro di noi. Qualunque cosa possa accadere nella nostra vita, la corrente sarà là; è per ognuno, e facciamo un gran servizio a tutti quando decidiamo di coltivarla. Innanzi tutto favorendo il desiderio, e poi con le pratiche che fanno emergere con naturalezza la pace e la beatitudine che risiedono in noi.

Se consideriamo la scelta di continuare con la meditazione, arriviamo a delle considerazioni pratiche. Come trovare il tempo? E’ piuttosto terra a terra.  Come troviamo il tempo di lavarci i denti, lavarci, mangiare bene,  lavare i piatti, pagare i conti e buttare l’immondizia? Queste sono cose che facciamo perché sappiamo che devono essere fatte. Le facciamo perché sappiamo che se non le facciamo la vita diventa un caos, una baraonda e ci sentiamo male. Potremmo riuscire a non fare qualcuna di queste attività per un po’, ma alla fine ci metteremmo in pari. Le persone che meditano regolarmente, da un po’ di tempo, sviluppano una prospettiva simile  relativamente alla meditazione. Sanno che devono prendersene cura o non otterranno i risultati desiderati e la vita non sarà tutto quello che può essere.  Relativamente alla meditazione, giungono alla medesima conclusione di lavarsi i denti, lavarsi e buttare l’immondizia. Così trasformano la meditazione in una abitudine. Cosa facciamo quando accadono degli eventi che sembrano rendere impossibile l’effettuazione della normale meditazione? Sei in aereo alle 17,00 e manca ancora un’ora per arrivare a casa. Non c’è da pensarci troppo. Medita in aereo. E come si fa’ con il rumore, con le virate dell’aereo e le turbolenze? Niente di ciò è importante. Durante la meditazione trattate tutti i disturbi come gestite ogni deviazione dal mantra. Semplicemente torni a ripetere il mantra come quando ti rendi conto che non lo stai ripetendo perché ti sei perso in pensieri, rumori, movimenti del corpo, ciò che ti circonda o qualsiasi altra cosa. Non è difficile meditare in aereo, treno, auto (non meditare mentre guidi!), sale di attesa, praticamente ovunque non sia richiesto di interagire con gli altri. Naturalmente casa tua è il luogo migliore per la pratica regolare della meditazione. Ma in caso di necessità, al tempo stabilito, se c’è una opportunità, coglila.

Se è impossibile meditare all’ora consueta, considera l’opportunità di farlo prima o dopo. Tuttavia non prendere l’abitudine di meditare proprio prima di andare a letto. E’ meglio che non meditare del tutto, ma è meglio immergerci nelle attività dopo la meditazione. Il processo di purificazione e integrazione della consapevolezza nel sistema nervoso, si realizza meglio durante l’attività piuttosto che durante il sonno. Infatti meditare proprio prima di dormire può tenerti sveglio per un po’.  Provalo eventualmente qualche volta e verifica come va. Supponi di arrivare a casa da lavoro e di dovere uscire con gli amici in mezz’ora. E’ il tempo della meditazione  e generalmente trascorreresti più tempo a casa prima di uscire. Ma questa volta non funziona. Cosa fai?  Siediti e medita per cinque, dieci o quindici minuti – ovvero per il tempo che puoi dedicare. Prendi il tempo che puoi e utilizzalo al meglio, concedendoti il tempo adeguato per riposarti dopo la meditazione e quindi essere pronto per l’appuntamento. Ci sono centinaia di modi di comprimere la meditazione. Ma non fare di questa “compressione di tempi” una abitudine quotidiana. Se pianifichi in anticipo, sarai puntuale con la tua pratica la maggior parte delle volte. Quando qualcosa va’ storto, puoi comunque  immergerti alcune volte nella pura beatitudine della coscienza. Ti aiuta a coltivare costantemente la tua abitudine meditativa e ti offre un’infusione di pace e beatitudine. Ogni piccolo frammento di meditazione è un grande passo avanti. Il tuo successo sarà nel volerlo e nel fare del tuo meglio per attuarlo ogni giorno. Se lo farai, accrescerà la tua vita attiva e piena. E’ una delle cose migliori che puoi fare per la tua famiglia. Alla lunga agirà come una magia invisibile nella vita dei tuoi familiari ed i risultati esteriori saranno molto evidenti.


Il guru è in te. 

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Lezione 17 – Domanda e Risposta: Ero addormentato durante la meditazione?


Da: Yogani
Data: Martedi 25 Novembre 2003 ore 0:12


D: Penso di essermi addormentato durante la meditazione, sebbene non mi sembra  di avere perso consapevolezza. Sembrava che fossi sveglio, ma privo del senso del tempo o di altro. Poi mi sono reso conto che la testa era sul petto e ho guardato l’orologio. Erano trascorsi trenta minuti. Mi sentivo un po’ barcollante, instabile e non me la sentivo di alzarmi, così mi sono sdraiato per un pochino. Poi mi sono sentito bene. Ero addormentato?



R: Nessuna esperienza sensoriale, nessun mantra, nessun pensiero, ma conscio interiormente – eri addormentato? Probabilmente no. Talvolta la meditazione produce una condizione simile al sonno, come quella che hai descritto, ma i parametri fisiologici sono diversi. Il metabolismo rallenta maggiormente che nel sonno.  Il battito cardiaco e la respirazione sono molto più lenti che nel sonno, quasi si fermano. Il corpo e la mente raggiungono uno stato di completo silenzio, sebbene si rimanga svegli. Durante la meditazione il livello di riposo è più profondo che nel sonno. Si tratta di un riposo diverso che rimuove le impurità, le ostruzioni alla consapevolezza che il sonno non può raggiungere. Tuttavia la meditazione non è un sostituto del sonno che ha le proprie dinamiche nel ciclo quotidiano di ringiovanimento.

Le persone che meditano  per anni possono avere meno necessità di dormire, a seguito della purezza accumulata nel loro sistema nervoso. Non è che la meditazione rimpiazzi il sonno. Significa che il corpo e la mente si sono gradualmente purificati nel tempo, ed il corpo necessita una minore purificazione durante il suo ciclo di sonno quotidiano. 

E’ la purezza che emerge a lungo termine dalla meditazione e dalle altre pratiche avanzate di Yoga che generalmente riducono la necessità di riposo. Nel tempo la consapevolezza rimane presente per ventiquattro ore al giorno. Quindi le attività quotidiane, i sogni ed il sonno profondo sono come un film proiettato sullo schermo della nostra consapevolezza silenziosa ed estatica. In questa condizione non siamo più addormentati. Questo è il tipo di libertà e felicità che ognuno è in grado di ottenere naturalmente – un nostro inalienabile diritto di nascita.

Hai fatto bene a sdraiarti al termine della meditazione finchè non ti sei sentito di alzarti in uno stato di chiarezza. Questa è un’altra circostanza nella quale è richiesto un riposo extra dopo la meditazione. Una notevole purificazione è avvenuta durante la meditazione. Possono avvenire molti diversi tipi di esperienze durante la meditazione che spaziano dal sublime al ridicolo. Fa tutto parte del medesimo processo di pensare al mantra con semplicità e lasciare che operi. Quindi avviene la purificazione. Permettiamo che accada. Poi, quando ne siamo consapevoli, torniamo al mantra e permettiamo che la mente si immerga nuovamente. Questo procedimento, effettuato due volte al giorno per venti minuti ciascuna, trasformerà gradualmente la tua vita nella beatitudine. Ricordati di considerare qualsiasi esperienza accada, anche quando non ripeti il mantra, come parte del tuo tempo di meditazione. Ogniqualvolta accada qualcosa di simile e tu superi il tempo stabilito per la meditazione, assicurati di dedicare il tempo appropriato per riposare al termine della sessione di meditazione. Se mantieni equilibrata la tua meditazione con la giusta quantità di riposo al termine della stessa, ti alzerai sentendoti ristorato e pronto per l’attività.



Il guru è in te. 

Lezione 16 – Domanda e Risposta: Beatitudine


Da: Yogani
Data: Domenica 23 Novembre 2003 ore 2:42


D: fin da quando ho iniziato a meditare, sono stato riempito di beatitudine. Mi siedo e penso I AM alcune volte ed entro in un silenzio interiore frizzante. Sono scomparso per 10 minuti ieri, prima di rendermene conto. Ho pensato I AM ed ero entrato nuovamente nella beatitudine. Provo un tale sentimento di gratitudine. Il mio background è di devota cattolica ed è stato difficile per me  relazionarmi con le tradizioni orientali, sebbene io abbia intuito che là c'è molto valore. Questo sembra un approccio meraviglioso - un ponte. Mi sento più vicina a Cristo. È tutto vero?



R:  mentre cresce la nostra esperienza e si stabilizza su un piano superiore, e poi continua a crescere con la pratica, senza cessare di espandersi, abbiamo la risposta alla domanda: è tutto vero? La risposta è dentro di te. Questa è la verità della vita spirituale - mentre pratichiamo e ci apriamo dall'interno, l'esperienza diventa auto-legittimante. Non devi andare altrove per trovarla, per provarlo a te stessa. Una volta che lo sappiamo, la nostra vita diventa un viaggio gioioso e senza fine alla scoperta di se'. A queste condizioni, la vita umana si trasforma gradualmente in un caleidoscopio di beatitudine. Gesù disse: "cercate prima il regno di Dio all'interno, tutto il resto vi sarà aggiunto." La beatitudine è un nostro diritto di nascita, la nostra vera natura. È tempo di fare un passo avanti e rivendicarla tramite il risveglio delle abilità naturali con le quali siamo nati. Per la maggior parte di noi si tratta di un lungo viaggio. C'è voluto molto tempo perché diventassimo  bloccati così completamente relativamente alla nostra vera natura. È ragionevole che ci voglia un po' di tempo per aprirci nuovamente, anche con gli strumenti migliori. A volte sperimenteremo una chiara visione della beatitudine zampillante dentro di noi. In altri momenti, ci sentiremo bloccati, o come se fossimo alesati dall'interno mentre proseguiamo con le nostre meditazioni quotidiane. Il processo si schiuderà in diversi modi. Nel tempo la beatitudine predominerà, e noi vedremo il mondo come non  l'abbiamo mai visto prima. Vedremo la beatitudine zampillare ovunque, costantemente. Un tubo non può restare sporco per sempre se lo nettiamo quotidianamente con l'acqua pura della consapevolezza. Così, mentre la beatitudine che percepisci è un tesoro ed è certamente reale, tieni a mente che mentre la tua meditazione prosegue, ci saranno cicli di esperienza. A volte ti sentirai nello stesso modo di quando hai scritto relativamente alla beatitudine provata. Altre volte potrai non sentirti così beata, mentre è in corso una pulizia profonda. Ci potranno addirittura essere dei periodi dove ti sentirai bloccata in un plateau di esperienza. Continua a meditare ogni giorno, a prescindere. Alla lunga ciò che conta è la tua pratica quotidiana. Indipendentemente da ciò che può essere l'esperienza, se la nostra pratica è corretta e costante, alla fine avremo i risultati. In relazione al tuo viaggio, sperimenterai molte emozioni: meraviglia, stupore, gratitudine, impazienza, noia, rabbia, frustrazione, dolore... Qualunque siano i sentimenti, utilizzali per raddoppiare il tuo impegno verso la pratica. Se puoi trasformare i tuoi sentimenti, qualunque siano, in un desiderio incessante di effettuare la tua pratica quotidiana, allora non puoi fallire. Poiché sei devota. E quelli che sono fermamente devoti hanno sempre successo, prima o dopo. Il tuo desiderio sarà sempre l'ingrediente essenziale. Coltivalo bene.


Il guru è in te.

Lezione 15 – Domanda e Risposta: Irrequietezza durante la meditazione


Da: Yogani
Data: Mercoledi 19 Novembre 2003 Ore 1,01


D: fin dal principio, ho sperimentato una piacevole calma e serenità per alcuni giorni. Poi ho iniziato a sentirmi irrequieto durante la meditazione e irritabile durante il giorno. Cosa sta accadendo?



R:  sebbene la pulizia del sistema nervoso tramite la meditazione sembri un processo abbastanza semplice, è piuttosto delicato. La procedura che utilizziamo è facile - semplicemente pensiamo al mantra, successivamente ci rendiamo conto di averlo tralasciato, quindi con semplicità torniamo ad esso senza tentare di mantenerlo chiaro o poco chiaro... E così via per 20 minuti due volte al giorno. Ma non lasciatevi ingannare dalla semplicità. Non prendetela con leggerezza. Questa è una pratica avanzata e potente. Stiamo facilitando il rilascio naturale di vite di ostruzioni dal profondo di noi stessi. Questi sono tensioni e stress incorporati nel nostro sistema nervoso che restringono la nostra visione della verità dentro ed intorno a noi. Siamo nati con alcune di queste restrizioni. Ne abbiamo aggiunte altre in questa vita. Tutto questo viene rilasciato a poco a poco durante la meditazione. Si tratta di una grande impresa con profondi risultati. Se il processo di purificazione è un pochino fuori equilibrio, può esserci un po' di disagio - Irrequietezza. Irritabilità.  Sensazioni fisiche sgradevoli. Agitazione. Pensieri sgradevoli. Cose di questo tipo. Fortunatamente ci sono dei modi per equilibrare il processo di meditazione, nel caso ci sia qualche tipo di disagio. La prima cosa da fare è prendere un tempo abbondante per uscire dalla meditazione. Ricorda che durante la meditazione avviene un processo di purificazione interiore. A te può sembrare che non stia accadendo molto, ma se tu salti su dalla meditazione senza prima riposare, puoi sentirti irritabile per un po' di tempo dopo - forse persino per tutto il giorno. Non sfogarlo sui tuoi cari, amici e colleghi. Vedilo per quello che è -uno squilibrio nella tua pratica. Prenditi sempre almeno alcuni minuti per non fare nulla con gli occhi chiusi (in relax, senza pensare al mantra) al termine della meditazione. Ciò consente di rilasciare lo stress e le tensioni dal sistema nervoso durante la meditazione affinché si disperdano innocuamente. Quindi quando ti alzerai, ti sentirai leggero e riposato. Se ciò non accade, probabilmente non ti sei riposato abbastanza a lungo. Così al termine riposa tanto a lungo quanto necessario per consentirti una transizione tranquilla dalla meditazione all'attività. Potrai anche desiderare di sdraiarti un pochino al termine della meditazione. Ogni persona è diversa. Scopri ciò che è meglio per te quando termini la meditazione. Alcune persone rispondono molto velocemente alla meditazione. Basta poco per fare molto. Questa è una cosa buona, così se tu sei uno di questi, sei benedetto, ma devi stare attento a bilanciare la tua routine affinché non ti senta a disagio a causa dell'alto tasso di purificazione interiore che avviene. Se sdraiarsi e riposare per un po' dopo i 20 minuti di meditazione non risolve le cose, allora può essere necessario accorciare il tempo della meditazione a 15 minuti. Se c'è ancora disagio, provate con 10 minuti. Trovate il vostro equilibrio. E prendete sempre il vostro tempo per uscire dalla meditazione. Talvolta il disagio fisico può avvenire durante la meditazione. Di solito questo è un sintomo della rilascio di ostruzioni nel sistema nervoso. Se ciò interferisce con il processo semplice della meditazione, allora fate una pausa dal mantra e fate sì che l'attenzione si  sposti verso il disagio fisico. Semplicemente rimanete con esso per un pochino. Generalmente questo atteggiamento dissolverà il disagio naturalmente. Quando ciò accade, ritornate alla mantra e continuate la vostra meditazione fino a che il tempo è terminato. Contate come parte del vostro tempo di meditazione, il tempo trascorso nel porre attenzione al disagio fisico. Se la sensazione non si dissolve, sdraiatevi per po', finché la sensazione si placa. È una cosa buona. Una grande ostruzione se ne sta andando. Lasciatela andare con semplicità e naturalezza. La medesima procedura si applica se siete sopraffatti da una serie continua di pensieri soverchianti, i quali possono o non possono essere accompagnati da sensazioni fisiche. Se non riuscite a tornare con facilità al mantra, semplicemente rimanete con i pensieri finché non si diradano abbastanza da consentirvi di tornare al mantra nuovamente. Ricordate che la meditazione non è un combattimento con l'attività fisica o mentale che possiamo avere. Tutti questi sono sintomi del rilascio di ostruzioni dalla profondità del nostro sistema nervoso. E noi semplicemente  li lasciamo andare. Il nostro compito è di seguire la semplice procedura di pensare il mantra e permettere al processo di purificazione interiore di accadere. Questa non è una guerra a livello della mente conscia. Non puoi mai vincere in quel modo. Stiamo lavorando dall'interno, dal di dentro e oltre la mente subconscia. Per fare ciò, dobbiamo permettere che l'abilità naturale della mente ci porti all'interno. Così impariamo a pensare al mantra con semplicità e lasciarlo andare all'interno. La meditazione è il mezzo più efficace di operare profondamente all'interno della mente subconscia e ripulirla. Tramite la meditazione noi andiamo con facilità oltre la mente subconscia per giungere alla consapevolezza sottostante, la fonte di tutto ciò che è vero ed evolutivo. È la nostra consapevolezza che rimuove le ostruzioni interiori, se le diamo l'opportunità tramite la meditazione. Nel tempo, mentre le ostruzioni vengono rimosse, troviamo sempre più un silenzio pacifico nella nostra vita quotidiana. Ciò rappresenta l'alba dell'illuminazione, il nostro stato naturale. Così continuiamo a pulire la finestra del nostro sistema nervoso quotidianamente. 


Il guru è in te.