Le lezioni in lingua originale sono disponibili al seguente link:
http://www.aypsite.org/MainDirectory.html

giovedì 12 novembre 2015

Lezione 37 - Meditazione Domanda e Risposta – La meditazione di gruppo

Da: Yogani
Data: Martedi 9 Dicembre 2003 ore 13.26


Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"


D: Se riesco a trovare altri che utilizzano questa pratica, possiamo meditare insieme in gruppo? Ho sentito che ci sono vantaggi in tal senso.

R: Le meditazioni di gruppo sono una buona cosa. Ogni incontro che ha lo scopo di studiare e favorire percorsi di sviluppo spirituale può essere buono per voi. Ci saranno benefici significativi, se si riesce a comunicare regolarmente con altri che hanno interessi simili, in particolare nell'ispirarvi a proseguire nella tua pratica quotidiana. Non c'è dubbio che ispiri anche gli altri a praticare.

E' bene fare una meditazione di gruppo di una decina di minuti o giù di lì all'inizio o alla fine di una riunione. Potete organizzare il vostro gruppo di discussione, o si può essere un ospiti di qualcun altro. Indipendentemente da ciò, vi accorgerete che le meditazioni di gruppo hanno la loro qualità. Possono essere profonde e pervasive mentre le menti individuali si acquietano unendosi e rafforzandosi reciprocamente. Si tratta di un effetto notevole che si irradia verso l'esterno nell'ambiente circostante. Va bene se i membri del gruppo stanno eseguendo la stessa pratica, ma non è obbligatorio, purchè tutti agiscano silenziosamente nello stesso periodo di tempo. Le meditazioni di gruppo sono buone per i singoli meditatori ed edificanti per il mondo.

Alcune persone cercano "meditazioni guidate." Non troverete che questo stile di meditazione di gruppo sia compatibile con l'utilizzo del mantra, perché la vostra pratica vi condurra verso l'interno in modo rapido ed efficiente. Quando la meditazione diventerà abitudine, scenderete al vostro interno, non appena chiuderete gli occhi e una guida verbale di meditazione sarà controproducente per voi. Lo stesso vale per le meditazioni che utilizzano la musica, il canto, le percussioni, ecc. Tutte queste hanno un loro scopo e benefici, ma non sono compatibili con l'utilizzo del mantra verso l'interno in modo rapido per andare verso la pura beatitudine della coscienza. Questo non vuole dire che non sia possibile partecipare a meditazioni guidate, cantando, o qualsiasi altra cosa. Ma sarà una procedura nettamente diversa dalla vostra meditazione quotidiana con il mantra. Troverete le relazioni che sono appropriate per voi con i molti gruppi che sono disponibili. O forse inizierete il vostro gruppo orientato a questo approccio aperto alle pratiche yoga avanzate. Qualsiasi cosa funzioni per voi.

Gesù disse: "Perché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro." Questa citazione non viene offerta da un punto di vista settario. Essa descrive un ben noto principio. Quando le persone si riuniscono per un fine spirituale, la coscienza viene stimolata e si espande. Questo accrescimento può essere vissuto come un silenzio più profondo ed una pervasiva beatitudine della coscienza. Questa esperienza si verifica in ogni fede e in ogni riunione dedicata ad un alto ideale spirituale, in ogni riunione di verità. L'esperienza di gruppo di un permeante silenzio di beatitudine della coscienza è portata al massimo grado durante la meditazione di gruppo dove più menti sono sistematicamente portate alla quiete.

Le meditazioni di gruppo non sono un sostituto delle meditazioni regolari due volte al giorno. La vostra pratica individuale è la vostra pratica primaria e dovrebbe sempre essere così. Questo mantiene il vostro destino spirituale nelle vostre mani, nella vostra pratica quotidiana, indipendentemente dalle altre circostanze. I gruppi vanno e vengono. Le meditazioni di gruppo possono essere una spinta meravigliosa, ma anch'esse vanno e vengono. Non fate affidamento su di loro come pratica fondamentale. Pensate ad esse come a un bonus. 

La vita esteriore è sempre in evoluzione. Assicuratevi che la vostra pratica quotidiana sia radicata come un aspetto interno della vostra vita, non soggetto ad essere assalito da eventi esterni. Abbiamo parlato di varie strategie per sostenere la pratica della meditazione quotidiana in situazioni non di routine. Mantenere la vostra regolarità nella pratica è molto importante mentre si viaggia lungo i sentieri della vita. In ultima analisi, qualunque cosa voi scegliete che sia la vostra pratica quotidiana, essa dovrebbe essere sacra. 

E 'il vostro percorso primario verso l'interno. Potete contare su di esso, perché vi siete impegnati a portarlo avanti ogni giorno senza tentennamenti. Tutto il resto cambia scenario, a volte ci ispira, in altri momenti ci ispira meno. Appoggiatevi a ciò che vi ispira, lasciate che accenda il fuoco del vostro desiderio di progredire, e lasciate che la vostra pratica quotidiana continui a fare il lavoro di costante purificazione interiore. Vi proporremo di considerare ulteriori pratiche supplementari. Potrete costruire la vostra routine quotidiana. Una routine quotidiana è la chiave. E 'la strada più sicura per l'illuminazione.

Esplorate gruppi e impegnatevi nella discussione in corso relativa alla trasformazione spirituale. Siete entrati in un nuovo regno di cittadinanza - cittadinanza spirituale. Portate la vostra pura beatitudine della coscienza ad ogni raduno e ad ogni meditazione di gruppo. E ricordate sempre che ogni giorno state costruendo la vostra casa sulla roccia della pura beatitudine della coscienza.


Il guru è in te.
 
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book
e AYP Plus.  

venerdì 5 giugno 2015

Lezione 36 - Meditazione Domanda e Risposta - La quinta dimensione

Da: Yogani
Data: Martedi 9 Dicembre 2003 ore 11.12



Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"

D: Quando medito, mi sento come se andassi da qualche altra parte. E' molto piacevole, e sta cambiando la mia visione della vita. Dove sono quando medito? Che cosa è stato aggiunto a me?

 
R: Quando meditiamo permettiamo alla mente di portare con naturalezza la nostra consapevolezza dal regno familiare del tempo e dello spazio, al regno della pura beatitudine della coscienza. La coscienza non è né tempo né spazio.

Potremmo dire che consiste nella dimensione infinita sottostante il mondo che percepiamo tramite i nostri sensi fisici. Oltre a non avere confini, rappresenta un eterno "adesso".
La coscienza è un'altra dimensione oltre il tempo e lo spazio - potremmo chiamarla la quinta dimensione. Con la meditazione, stiamo gradualmente coniugando la quinta dimensione della coscienza con le quattro dimensioni del tempo e dello spazio, in modo che tutte cinque le dimensioni arrivino a coesistere insieme.
Il nostro sistema nervoso viene coltivato  gradualmente per darci l'esperienza di tutte le cinque dimensioni simultaneamente.
Ciò ha profonde implicazioni nella nostra vita di tutti i giorni. Prima di meditare, tutto ciò che abbiamo fatto è stato nel tempo e nello spazio. Tutta la nostra azione, la nostra soluzione dei problemi, è stata limitata a quattro dimensioni. Le opzioni che abbiamo visto dinanzi a noi erano sempre limitate dal tempo e dallo spazio. Con la meditazione, stiamo introducendo una dimensione ulteriore:  la coscienza. Ciò rappresenta una grande differenza. Ora vediamo le situazioni in modi che prima non potevamo vedere. Siamo in grado di influenzare il corso della vita secondo modalità alle quali prima non avevamo accesso. Immaginate di stare provando a risolvere un puzzle mentre siete sdraiati sul tavolo. Lo vedete in due dimensioni, sulla superficie piatta del tavolo. Per quanto proviate, i pezzi non si inseriranno. Poi una amica entra nella stanza e dice: "Prova questo." Prende due bordi del puzzle che si incastrano perfettamente insieme. Spostandoci nella terza dimensione, lo spazio sopra il tavolo, il puzzle è stato risolto facilmente. La vita è così.
La gestiamo solo nel tempo e nello spazio, quattro dimensioni, e spesso rappresenta un enigma irrisolvibile. Continuiamo a girare in tondo, senza mai riuscire completamente a ottenere i pezzi che si incastrano bene insieme.
Quando cominciamo a meditare, aggiungiamo una nuova dimensione, una nuova prospettiva. Poi i pezzi cominciano a combaciare e tutto comincia ad avere un senso. 
Il guru è in te.

 Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.  

domenica 17 maggio 2015

Lezione 35 - Meditazione Domanda e Risposta - Le pietre miliari dell'illuminazione

Da: Yogani
Data: Lunedi 8 Dicembre 2003 ore 15,39

Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"

D:
Qual'è la destinazione finale della meditazione, come si evolveranno le esperienze lungo la strada, e quanto tempo ci vorrà per completare il viaggio?
 
R:
La destinazione finale è l'illuminazione. Che cosa è l'illuminazione? Uno stato di unione equilibrato tra le nostre due nature: la beatitudine pura della coscienza e il nostro coinvolgimento sensoriale su questa terra fisica. Questa è la definizione di yoga e la destinazione di ogni religione.

L'evoluzione delle esperienze è un percorso complesso e personale, ma ha un certo schema. Ci sono tre fasi identificabili:
 

Prima viene la crescita del silenzio tramite la meditazione regolare. E'anche vissuto come uno stato sempre più costante di pace, felicità e beatitudine. La maggior parte di tutto ciò, è vissuta come una stabilità interiore che non è scossa da qualsiasi esperienza esterna. Il silenzio interiore è la base per ulteriori esperienze, che sono facilitate da ulteriori pratiche yoga avanzate, che risvegliano il silenzio della beatitudine pura della coscienza, in uno stato dinamico nel nostro sistema nervoso. 

In secondo luogo arriva l'aumento di esperienza estatica nel corpo e dintorni. Proviene da un risveglio della forza vitale nel corpo e da un graduale perfezionamento della percezione sensoriale. Attraverso il pranayama (controllo del respiro) e di altri mezzi, la meditazione è migliorata in modo che i sensi si aprono in una direzione verso l'interno, che ci permette di percepire le energie estatiche che scorrono dentro e intorno a noi. Si potrebbe dire che il silenzio si muove dentro di noi, e questo crea un nuovo tipo di esperienza accattivante. Durante questa fase, l'apprezzamento per il flusso divino della vita è naturalmente intensificata, con conseguente aumento della voglia di entrare e fondersi con l'approfondirsi dell'esperienza sensoriale. Uno si arrende al processo mentre esso avanza, e ciò lo accellera. La seconda fase è come cadere in un abisso di estasi senza fine. Noi agiamo nel mondo con crescente gioia mentre la nostra attenzione viene assorbita nella sempre presente bellezza della vita in movimento, sotto la superficie di tutte le cose. Per noi, i confini si stanno dissolvendo.  
In terzo luogo, mentre la nostra attenzione viene a risiedere naturalmente nell'onnipresente, ondulato silenzio beato in tutte le cose, diventiamo la sempre presente armonia. Troviamo che il nostro sé è l'essenza di tutte le cose. Questa è l'esperienza di unità, unione, illuminazione. Il mondo non scompare. Diventa trasparente. I confini diventano come veli, che coprono sottilmente l'essenza della vita, che abbiamo imparato a conoscere come espressione della nostra natura. Possiamo ancora agire nel mondo? , ma le nostre motivazioni sono diverse rispetto a prima, quando potevamo solo vedere noi stessi come separati. Ora agiamo nell'interesse di un sé più ampio. In tal modo, può sembrare che siamo altruisti. La verità è che stiamo  sempre agendo per il nostro stesso interesse. Ma il nostro Se' è diventato universale, quindi il nostro interesse è per l'intera umanità, e per l'intera vita. 
  
Sin dall'inizio delle pratiche yoga avanzate (e forse anche prima), possiamo sperimentare sfumature di una qualsiasi di queste tre fasi, a seconda delle dinamiche del nostro processo unico di purificazione. Possiamo sperimentare elementi di tutte e tre le fasi contemporaneamente. Nel corso del tempo, arriviamo a riconoscere le esperienze rivelatrici come pietre miliari sulla strada verso l'illuminazione. Ci saranno molte più piccole pietre miliari che saranno discusse, mentre intraprenderemo ulteriori pratiche yoga avanzate. Le pietre miliari sono utili per farci andare avanti, per tenerci ispirati e regolari nelle nostre pratiche quotidiane. Le pietre miliari non sono così utili per proclamare: "Oggi sono qui, lungo la strada verso l'illuminazione." In effetti, potremmo ben trovarci lì, ma sarà solo significativo quando saremo passati di lì e la nostra esperienza sarà diventata permanente ed inosservata. Quando l'esperienza diventa naturale e normale diventa reale. E' la vita per come siamo fatti per viverla. Le pietre miliari si dissolveranno nel viaggio. L'illuminazione, in ultima analisi, non è tanto relativa alle pietre miliari. Si tratta di godere nel diventare quello che siamo sempre stati.  


Se avete compiuto quel viaggio in California di cui parlavamo prima, volete trascorrere il vostro tempo meravigliandovi di come ci siete arrivati? Probabilmente no. Molto meglio godere della bellezza della California. Tuttavia, è utile esaminare i particolari del lungo viaggio, a beneficio degli altri. Dopo tutto, proprio come noi, ognuno emana dalla stessa coscienza divina, quindi siamo naturalmente preoccupati che tutti possano avere un viaggio sicuro e veloce.

Gesù disse: "Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te." La verità è che tutti gli altri sono te. Quindi questo non è solo un buon consiglio morale, è un buon consiglio pratico. Sotto l'aspetto esperienziale, veniamo a sapere che gli altri sono il nostro sé, mentre le nostre porte interne sono aperte ai regni divini all'interno. 

Quanto dura il viaggio? Dipende soprattutto da noi - dalle nostre azioni passate che hanno prodotto le ostruzioni che sono alloggiate in profondità nel nostro sistema nervoso, e da ciò che facciamo da ora in poi. Non possiamo cambiare il passato. Ma possiamo fare molto nel presente, che sarà il nostro futuro. Nessun'altro può scegliere per noi. Se riprendiamo le pratiche yoga avanzate con devozione sincera, ci sarà una nuova direzione nella nostra vita. Una volta che ci siamo impegnati fermamente sul sentiero, è solo una questione di tempo. Poi vediamo che non è nemmeno tanto riguardo la destinazione finale. Si tratta di sperimentare sempre più la gioia ogni giorno, ogni mese, e ogni anno. Si tratta di un percorso di felicità, un percorso di piacere, mentre ci dispieghiamo all'interno. Proseguite e  cominciate oggi a godere del viaggio. Arriverete al termine,  passo dopo passo.

Il guru è in te. 


Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.   Per istruzioni dettagliate sulle pietre miliari dell'illuminazione, vedi AYP Eight Limbs of Yoga book.

Lezione 34 - Meditazione Domanda e Risposta - La meditazione ed i problemi del mondo

Da : Yogani
Data: Lunedi 8 Dicembre 2003 ore 10:52
 

Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"

D:
Sicuramente ci devono essere cose più importanti a cui pensare che I AM. Ad esempio i problemi urgenti del mondo: il terrorismo e la guerra, la povertà, la fame? Non capisco. Sei sicuro che la meditazione non sia una fuga dalla realtà?

R:
Tenete presente che la meditazione non significa pensare I AM in modo casuale. Come è stato discusso in dettaglio, si tratta di una procedura precisa che ci porta al livello più profondo di pace e beatitudine in noi e porta queste qualità all'esterno nella nostra attività quotidiana. La meditazione non è una fuga dalla realtà. Piuttosto, è una preparazione per essa. Si potrebbe anche dire che la meditazione è una rivelatrice della realtà, perché quello che noi consideriamo essere la realtà è quasi interamente un prodotto della nostra percezione. In particolare, vediamo il bicchiere mezzo pieno, o mezzo vuoto? 

Se vediamo il bicchiere mezzo pieno, c'è speranza. C'è energia illimitata per fare del bene, anche nelle circostanze  più scoraggianti. Vediamo modi affinchè le  cose migliorino, e lavoriamo per questo. Quando vediamo il bicchiere mezzo vuoto, c'è poca speranza, poca energia per lavorare per qualcosa di meglioC'è miseria, e diventiamo un peso per tutti intorno a noi. Diventiamo parte del problema, piuttosto che parte della soluzione. Quindi, se si scopre che la meditazione è fonte di pace, felicità interiore, ottimismo e forza nella vostra vita, allora questa è una formula per migliorare l'ambiente circostante e il mondo. 

I risultati della meditazione sono infettivi. Quando meditiamo, gli altri sono influenzati non solo dalle nostre azioni ispirate, ma anche dalla radiazione invisibile della pura beatitudine della coscienza che emana da noi. Siamo in grado di indurre pace e ottimismo negli altri, aprendoci all'infinito all'interno.

Gesù disse "Siete la luce del mondo".
 
Se milioni di persone meditassero ogni giorno, il mondo sarebbe illuminato. Ognuno di noi può fare la sua parte per fare emergere la luce divina in noi. Non è una fuga. È una responsabilità. Per diventare "di più" non si tratta solo di noi. (Nota del traduttore - in inglese: "To become more is not only about us"). Si tratta di tutti sulla terra.

Così meditate ogni giorno, e con tutto il cuore andate a fare il lavoro che sentite  essere il più importante nel vostro cuore. Possa il vostro bicchiere straripare per il bene del mondo.
 

Il guru è in te.


Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book. 

Lezione 33 - Meditazione Domanda e Risposta - Un nuovo modo di sedersi in meditazione

Da Yogani
Data: Venerdi 5 Dicembre 2003 ore 17:03


Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"



D: In una lezione yoga alla quale ho partecipato, l'insegnante ha detto che quando si medita, ci si dovrebbe sempre  sedere verticalmente su di un tappetino o un cuscino, senza un supporto per la schiena. Ho provato a farlo e mi sono ritrovato piuttosto dolorante attuando  tale modalità. Per una meditazione di successo è' necessario sedersi così ?

R: In una parola, no. La meditazione funziona bene, mentre si è seduti su di una superficie morbida con un supporto per la schiena.  Va bene una sedia confortevole.  Per le ragioni che saranno chiare tra poco, va' ancora meglio sedersi sul letto con un paio di cuscini posti sotto di noi.
Non meditate in una posizione reclinata, perchè può condurre a dormire piuttosto che a meditare. L'idea è quella di essere comodamente seduti in posizione verticale. Non vogliamo creare disagi inutili nel corpo che entra in competizione con la semplice procedura di meditazione. Se è naturale per voi sedervi su una superficie dura, senza sostegno per la schiena per venti minuti o più, è ok per la meditazione. Ma pochi saranno in grado di fare ciò e non è necessario. Meno comfort è sinonimo di distrazione inutile durante la meditazione. Così manteniamola confortevole.


Detto questo, ecco che arriva una palla curva. 


Una volta che siete costanti nella vostra routine di meditazione quotidiana e vi sentite pronti per il prossimo passo nella vostra pratica yoga, è una buona idea  mettere le gambe incrociate incrociate, mentre si sta meditando. Ecco dove il letto è molto utile. Va bene se riuscite a mettere una gamba in modo che la pianta del piede sia contro la parte interna della coscia, con il tallone vicino all'inguine. L'altra gamba può entrare con la sua pianta posata sulla tibia dell'altra gamba. Non è importante quale gamba vada sotto o sopra. E' una vostra scelta. Nel tempo potete sviluppare la capacità di cambiare gamba, in modo tale che una qualsiasi gamba possa stare all'interno durante la meditazione. Il comfort sarà il fattore determinante nella scelta di quale gamba porre all'interno. 

Può sembrare difficile se per voi è una cosa nuova. Per la maggioranza ci vorrà un po 'di pratica, ma non ci approcciamo a ciò in una maniera estrema. Faremo un approccio  molto delicato e graduale. Ci sono motivi importanti a lungo termine per introdurre questo cambiamento, così dategli la necessaria considerazione, purché non metta a rischio la vostra routine di meditazione regolare. 
Mentre fate i primi tentativi, potreste  scoprire che non siete in grado di mettere il vostro piede all'interno della coscia. Potrebbero rimanere le ginocchia sospese in aria che non vogliono sdraiarsi sul letto. Procedete finchè vi sentite comodi ed utilizzate i cuscini per sostenere le ginocchia, se necessario, in modo da poter essere il più confortevole possibile durante la meditazione. Non torturate voi stessi o la vostra meditazione forzandovi a stare in una posizione scomoda. Quello che vogliamo è di convincere delicatamente le gambe a stare nella posizione a gambe incrociate per un periodo di tempo. Alcuni possono riuscirci immediatamente. Altre potrebbero avere bisogno di settimane o mesi. Può succedere immediatamente per alcuni. Per altri potrebbe richiedere settimane o mesi di gentili persuasioni. E' la direzione nella quale vogliamo andare gradualmente. Roma non è stata costruita in un giorno. 

Mentre prendete familiarità con la fisica delle gambe, vi accorgerete che le ginocchia scendono più facilmente a sdraiarsi comodamente sul letto, quando le piante dei piedi sono un po' alzate.  Le dita del piede all'interno possono poi infilarsi sotto la coscia con il tallone posto vicino all'inguine, e le dita del piede esterno si possono quindi infilare sotto la tibia. Un letto va molto buono per questo, poichè le piante dei piedi possono facilmente alzarsi mentre le cime dei piedi affondano un po' nel materasso. Dopo aver girato le piante dei piedi, se le ginocchia ancora non sono scese, sentitevi liberi di utilizzare i cuscini per riempire il vuoto sotto di loro. Ma se  state girando le piante dei piedi all'insù, le ginocchia devono venire giù, proprio come se ci si stesse muovendo per inginocchiarsi sul letto con le ginocchia divaricate. Quando meditate utilizzate un sostegno per la schiena e sviluppate questo nuovo modo di sedervi in meditazione. Troverete che ci si può  mettere a proprio agio in questa posizione dopo un periodo di persuasioni delicate di diverse settimane o mesi. Se le gambe si sentono a disagio durante la meditazione, è bene stenderne una o entrambe sul letto secondo necessità e continuare a meditare. Oppure è possibile scambiare la gamba interna da una all'altra di volta in volta, e continuare in questo modo. Fate tutto il possibile per sentirvi a vostro agio durante la meditazione, mentre contemporaneamente e delicatamente favorite il modo di sedervi a gambe incrociate. Col tempo, rimanere seduti in questo modo diventerà una seconda natura, e sarete in grado di meditare con facilità e senza nemmeno notare come siete seduti.

Se c'è una disabilità o altro fattore limitante che non si può superare, e non vi è possibile rimanere seduti a gambe incrociateva bene. È ancora possibile meditare e trarre tutti i benefici. Nulla è perduto. Mentre intraprendiamo nuove pratiche avanzate di yoga lungo la via, ci sono modi in cui possiamo aggirare la mancanza di gambe incrociate. Le gambe incrociate sono preferibili, ma non obbligatorie. 
Ovviamente, quando ci troveremo in situazioni nelle quali mediteremo in aereo, ufficio, sale di attesa, ecc, ci siederemo normalmente sulla nostra sedia, senza alcuna posizione speciale per le gambe. Ma quando stiamo meditando a casa, diamo sempre la precedenza (con confort) a sederci a gambe incrociate come appena descritto. Si tratta di una preparazione importante che costituirà la base per una fase spettacolare della nostra trasformazione spirituale, quando aggiungeremo ulteriori pratiche yoga avanzate.

Il guru è in te.


Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.  

Per istruzioni dettagliate su siddhasana, vedi AYP Asanas, Mudras and bandhas book.

sabato 25 ottobre 2014

Lezione 31 - Meditazione Domanda e Risposta - Assaporare i grandi spazi all'aperto

Da: Yogani
Data: Venerdi 5 Dicembre 2003 ore 12:42


Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"


D: Lo scorso weekend siamo andati in montagna e ho meditato all'aperto,  affacciandomi su di una ampia valle. E' stato bello e la meditazione è stata meravigliosa.  La beatitudine si è mescolata con la leggera aria di montagna. C'è beneficio nel meditare all'aperto in bei posti?

R: C'è un grande beneficio nello stare all'aperto in bei posti, ma non necessariamente nel meditare là. Sapere apprezzare la profonda bellezza della natura, è la gioia più grande nella vita. Per quale scopo più grande potremmo essere qui, se non per godere dell'infinito mare di armonia dentro ed intorno a noi? La meditazione regolare, coltiva gradualmente la nostra capacità insita di apprezzare la bellezza della vita.

Ma ricordiamo quello che facciamo durante la meditazione. Raccogliamo con facilità il mantra e lo lasciamo andare ovunque voglia. Poi lo raccogliamo nuovamente, quando ci rendiamo conto di averlo perso. Seguiamo questa procedura per venti minuti, due volte al giorno. Non meditiamo per una particolare esperienza, mentre lo facciamo. Il processo di purificazione ha il suo modo di procedere. Non possiamo dirigerlo o predirlo. Effettuiamo la facile procedura meditativa e lasciamo che accada.
Così, praticare la procedura meditativa non è relativa al sedersi sulla cima di una montagna o in un'altro posto particolare, eccetto che che per avvantaggiarsi del migliore posto che abbiamo a disposizione al tempo della meditazione, dove avremo le minori distrazioni.
Gesù ha detto: "Andate a pregare nella vostra stanza privata".
Questa è l'idea. La meditazione è un processo interiore, così ci ritiriamo per effettuarla.

Se siamo in aereo, in una stanza d'attesa, sulla cima di una montagna, possiamo non avere scelta, così facciamo il meglio che possiamo e meditiamo lì. Come discusso in precedenza, può essere fatto facilmente. Tuttavia, non andiamo a sederci all'aperto sulla cima di una montagna, allo scopo di meditare. E' molto meglio stare in un locale tranquillo. Quindi possiamo meditare, rivolgendoci all'interno, con il minimo stimolo dei sensi esterni.  Successivamente possiamo andare fuori ed apprezzare la grande vista della valle sottostante, dopo esserci imbevuti delle qualità percettivo-illuminanti della pura beatitudine della coscienza. Se lo desiderate, allora chiudete gli occhi, e siate uno con la gloria della natura intorno a voi. Assaporatela!
La meditazione rappresenta una preparazione per arricchire l'esperienza di qualsiasi altra cosa. Significa ritirarsi dal mondo esteriore verso la pura beatitudine della coscienza all'interno, affinchè possiamo tornare e conoscere il mondo esteriore secondo una modalità più raffinata. Se proviamo a mescolare la nostra pratica meditativa, mentre sperimentiamo contemporaneamente il mondo esteriore, il risultato non sarà ottimale. Innanzi tutto procediamo all'interno. Poi ci rivolgiamo all'esterno.  La nostra meditazione non richiede che proviamo ad essere contemporaneamente dentro e fuori. Quello stato dell'essere sia dentro che fuori contemporaneamente, verrà naturalmente con la pratica costante della meditazione. Essere dentro e fuori allo stesso tempo non rappresenta la pratica meditativa, ma i frutti della stessa.

Traete ispirazione dalla bellezza della natura. Sappiate che potrete sperimentare la natura secondo modalità sempre più raffinate, come risultato della pratica quotiana della meditazione. Utilizzate l'ispirazione per raddoppiare il vostro impegno verso la pratica quotidiana. Poi, nel tempo, conoscerete la natura in un modo che vi scioglierà in beatitudine. Allora la vostra condizione naturale sarà di stare dentro e fuori contemporaneamente. Diventerete i grandi spazi all'aperto.
Questi sono i frutti del vero yoga e della vera religione. Questa è l'illuminazione.

Il guru è in te. 


Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.

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mercoledì 17 settembre 2014

Lezione 30 - Meditazione: Domanda e Risposta - Alimentazione

Da: Yogani
Data: Giovedi 4 Dicembre 2003 ore 16:25


Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"

 
D:  La mia meditazione migliorerà se diventerò vegetariano?

R: Solamente se senti una inclinazione spontanea in tal senso. Generalmente l'alimentazione forzata non è la migliore alimentazione, in quanto introduce stress ed auto giudizio. Non appena il corpo ha una possibilità, corre subito all'alimentazione precedente. Questo è il motivo per cui i programmi di regimi alimentari  difficilmente funzionano a lungo termine. E' qualcosa che deve provenire da dentro.
Se mediterai regolarmente, scoprirai che nel tempo sarai attirato verso una alimentazione più leggera e nutriente. Le tue preferenze cambieranno con naturalezza. Seguile. Il corpo sa ciò che serve a sostenere il processo di purificazione favorito dalla meditazione. Con l'accrescere della pura beatitudine della coscienza, le abitudini alimentari muteranno di conseguenza. 
"Leggero e nutriente" sono le indicazioni alimentari che troverai qui nelle lezioni. "Leggero" per aiutare una facile pulizia del sistema nervoso, tramite le pratiche avanzate yoga. "Nutriente" per aiutare il corpo a restare in buona salute. Di solito troppo leggero non è nutriente. E troppo nutriente non è generalmente leggero. L'equilibrio è la chiave. E la meditazione ci condurrà con naturalezza in quella direzione. Preoccuparsi per l'alimentazione non aiuta la meditazione. Così non prendetela troppo sul serio (in inglese "take it easy") e meditate due volte al giorno. Se lo farete, l'alimentazione si prenderà cura di se' stessa.

Il guru è in te.

Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.

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