Le lezioni in lingua originale sono disponibili al seguente link:
http://www.aypsite.org/MainDirectory.html

domenica 26 maggio 2013

Lezione 15 – Domanda e Risposta: Irrequietezza durante la meditazione


Da: Yogani
Data: Mercoledi 19 Novembre 2003 Ore 1,01


D: fin dal principio, ho sperimentato una piacevole calma e serenità per alcuni giorni. Poi ho iniziato a sentirmi irrequieto durante la meditazione e irritabile durante il giorno. Cosa sta accadendo?



R:  sebbene la pulizia del sistema nervoso tramite la meditazione sembri un processo abbastanza semplice, è piuttosto delicato. La procedura che utilizziamo è facile - semplicemente pensiamo al mantra, successivamente ci rendiamo conto di averlo tralasciato, quindi con semplicità torniamo ad esso senza tentare di mantenerlo chiaro o poco chiaro... E così via per 20 minuti due volte al giorno. Ma non lasciatevi ingannare dalla semplicità. Non prendetela con leggerezza. Questa è una pratica avanzata e potente. Stiamo facilitando il rilascio naturale di vite di ostruzioni dal profondo di noi stessi. Questi sono tensioni e stress incorporati nel nostro sistema nervoso che restringono la nostra visione della verità dentro ed intorno a noi. Siamo nati con alcune di queste restrizioni. Ne abbiamo aggiunte altre in questa vita. Tutto questo viene rilasciato a poco a poco durante la meditazione. Si tratta di una grande impresa con profondi risultati. Se il processo di purificazione è un pochino fuori equilibrio, può esserci un po' di disagio - Irrequietezza. Irritabilità.  Sensazioni fisiche sgradevoli. Agitazione. Pensieri sgradevoli. Cose di questo tipo. Fortunatamente ci sono dei modi per equilibrare il processo di meditazione, nel caso ci sia qualche tipo di disagio. La prima cosa da fare è prendere un tempo abbondante per uscire dalla meditazione. Ricorda che durante la meditazione avviene un processo di purificazione interiore. A te può sembrare che non stia accadendo molto, ma se tu salti su dalla meditazione senza prima riposare, puoi sentirti irritabile per un po' di tempo dopo - forse persino per tutto il giorno. Non sfogarlo sui tuoi cari, amici e colleghi. Vedilo per quello che è -uno squilibrio nella tua pratica. Prenditi sempre almeno alcuni minuti per non fare nulla con gli occhi chiusi (in relax, senza pensare al mantra) al termine della meditazione. Ciò consente di rilasciare lo stress e le tensioni dal sistema nervoso durante la meditazione affinché si disperdano innocuamente. Quindi quando ti alzerai, ti sentirai leggero e riposato. Se ciò non accade, probabilmente non ti sei riposato abbastanza a lungo. Così al termine riposa tanto a lungo quanto necessario per consentirti una transizione tranquilla dalla meditazione all'attività. Potrai anche desiderare di sdraiarti un pochino al termine della meditazione. Ogni persona è diversa. Scopri ciò che è meglio per te quando termini la meditazione. Alcune persone rispondono molto velocemente alla meditazione. Basta poco per fare molto. Questa è una cosa buona, così se tu sei uno di questi, sei benedetto, ma devi stare attento a bilanciare la tua routine affinché non ti senta a disagio a causa dell'alto tasso di purificazione interiore che avviene. Se sdraiarsi e riposare per un po' dopo i 20 minuti di meditazione non risolve le cose, allora può essere necessario accorciare il tempo della meditazione a 15 minuti. Se c'è ancora disagio, provate con 10 minuti. Trovate il vostro equilibrio. E prendete sempre il vostro tempo per uscire dalla meditazione. Talvolta il disagio fisico può avvenire durante la meditazione. Di solito questo è un sintomo della rilascio di ostruzioni nel sistema nervoso. Se ciò interferisce con il processo semplice della meditazione, allora fate una pausa dal mantra e fate sì che l'attenzione si  sposti verso il disagio fisico. Semplicemente rimanete con esso per un pochino. Generalmente questo atteggiamento dissolverà il disagio naturalmente. Quando ciò accade, ritornate alla mantra e continuate la vostra meditazione fino a che il tempo è terminato. Contate come parte del vostro tempo di meditazione, il tempo trascorso nel porre attenzione al disagio fisico. Se la sensazione non si dissolve, sdraiatevi per po', finché la sensazione si placa. È una cosa buona. Una grande ostruzione se ne sta andando. Lasciatela andare con semplicità e naturalezza. La medesima procedura si applica se siete sopraffatti da una serie continua di pensieri soverchianti, i quali possono o non possono essere accompagnati da sensazioni fisiche. Se non riuscite a tornare con facilità al mantra, semplicemente rimanete con i pensieri finché non si diradano abbastanza da consentirvi di tornare al mantra nuovamente. Ricordate che la meditazione non è un combattimento con l'attività fisica o mentale che possiamo avere. Tutti questi sono sintomi del rilascio di ostruzioni dalla profondità del nostro sistema nervoso. E noi semplicemente  li lasciamo andare. Il nostro compito è di seguire la semplice procedura di pensare il mantra e permettere al processo di purificazione interiore di accadere. Questa non è una guerra a livello della mente conscia. Non puoi mai vincere in quel modo. Stiamo lavorando dall'interno, dal di dentro e oltre la mente subconscia. Per fare ciò, dobbiamo permettere che l'abilità naturale della mente ci porti all'interno. Così impariamo a pensare al mantra con semplicità e lasciarlo andare all'interno. La meditazione è il mezzo più efficace di operare profondamente all'interno della mente subconscia e ripulirla. Tramite la meditazione noi andiamo con facilità oltre la mente subconscia per giungere alla consapevolezza sottostante, la fonte di tutto ciò che è vero ed evolutivo. È la nostra consapevolezza che rimuove le ostruzioni interiori, se le diamo l'opportunità tramite la meditazione. Nel tempo, mentre le ostruzioni vengono rimosse, troviamo sempre più un silenzio pacifico nella nostra vita quotidiana. Ciò rappresenta l'alba dell'illuminazione, il nostro stato naturale. Così continuiamo a pulire la finestra del nostro sistema nervoso quotidianamente. 


Il guru è in te.

Lezione 14 – Domanda e Risposta: Non accade molto durante la meditazione


Da: Yogani
Data: Martedi 18 Novembre 2003 ore  0:56

D: (Nota del traduttore: Domanda) Ti ringrazio per le istruzioni sulla meditazione. Tuttavia non sembra funzionare con me. Ripeto il mantra e non accade molto. Vago nei miei pensieri di ogni giorno e poi torno al mantra quando mi ricordo, come ci hai detto, e continuo così per venti minuti. E’ piuttosto noioso. Forse non sono adatto per questo metodo?

R: (Nota del traduttore: Risposta) Il nostro sistema nervoso è cablato per l’esperienza del silenzio beato. In verità, noi siamo creati per questo. Nessun essere umano fa eccezione. Comunque, ogni sistema nervoso contiene delle ostruzioni che hanno necessità di essere liberate e risciaquate. – vite durante le quali abbiamo accumulato impurità che bloccano la manifestazione nel mondo del nostro stato naturale. Le pratiche yoga si curano della rimozione di queste ostruzioni. Lo yoga è un processo di pulizia. Tale pulizia porta l’unione della nostra natura interiore ed esteriore. Durante la meditazione, sappiamo che il processo è operativo quando perdiamo il mantra e più tardi ci ritroviamo in altri pensieri. Il fatto che ci siano questi altri pensieri durante il processo della meditazione, sono un segnale che qualcosa è stato liberato. Riconoscendo ciò, torniamo al mantra e continuiamo il processo. E' importante rendere semplice il mantra, senza attaccarsi ad una pronuncia mentale chiara, senza aggrapparsi ad una pronuncia mentale poco chiara, ma lasciarlo venire fuori con semplicità. Se sviluppiamo questa abitudine con semplicità, la mente si stabilirà nel silenzio con naturalezza. Stiamo facilitando un processo naturale della nostra mente. Fino ad oggi, tutti i nostri pensieri consci si sono manifestati all'esterno nella mente e nel mondo. Il mantra I AM  ci conduce all'interno nella de-manifestazione, verso la fonte dei nostri pensieri, la nostra fonte, pura coscienza, consapevolezza illimitata. Ma non viene sempre sperimentata in queste modalità gloriose. Spesso perdiamo il mantra, abbiamo del tempo gradevole nel quale non c'è mantra e non ci sono pensieri, poi torniamo ad essere consapevoli dei pensieri nuovamente e quindi ritorniamo al mantra. Il processo di purificazione procede. Questa è la meditazione perfetta. Questa è l'abitudine che intendiamo coltivare nella meditazione ogni giorno, perchè ci condurrà all'infinito. La procedura è molto specifica e in un dato giorno potresti o non potresti percepire una espansione interiore. Vedi?  In un certo senso è come scavare alla ricerca di un tesoro. Per scavare bene bisogna muovere la terra in un certo modo, affinchè possiamo giungere alla cassa piena d'oro che ci aspetta. L'azione di scavare in se stessa può non assomigliare  ad una cassa piena d'oro. Nondimeno solo scavando si giunge all'oro. Per quanto riguarda la meditazione, la buona notizia è che saremo in grado di intravedere spesso l'oro mentre saremo impegnati a scavare, nonché anche quando non stiamo scavando durante le nostre attività quotidiane. La nostra sperimentazione dell'oro si accresce gradualmente nel tempo, man mano che pratichiamo la meditazione quotidianamente. Poi un giorno, ci rendiamo conto che noi siamo oro. Siamo stati perseveranti per lungo tempo e tutto è cambiato. Dal primo giorno cominciamo a vedere il mondo diversamente, poiché tramite il processo di purificazione interiore stiamo diventando quello che è alla base del mondo. Lo siamo stati fin dall'inizio. Tramite lo yoga purifichiamo la finestra del nostro sistema nervoso. E sviluppiamo una chiara percezione che questa è la verità. Ecco chi siamo. Si va svelando il mistero della vita. Siamo ciò che sta alla base di tutto. Noi siamo eterna beatitudine!

Così attaccati ad essa. Soffia continuamente sul fuoco del tuo desiderio di conoscere la verità dentro di te. Questo ti permetterà di proseguire. Lungo la via, riceverai dei feedback positivi da dentro di te. Mentre la tua esperienza si approfondirà, non vorrai smettere di facilitare questa abilità naturale che hai di entrare in te, perchè  è il tuo se' che si sta svelando. Sarai ad auto-propulsione. Nel tempo aggiungeremo altre pratiche yoga avanzate che aumenteranno significativamente il potere della meditazione. Se un robusto tubo da giardino non riesce a rimuovere tutta la sporcizia, abbiamo la possibilità di collegare il tubo flessibile ad una idropulitrice.


Il guru è in te.

Link all'indice delle lezioni 

Lezione 13 – La meditazione – Risvegliare il seme del silenzio


Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 0:08


La tua mente ha l'abilità naturale di stare tranquilla. Quando si acquieta, sei in contatto con il tuo genio. Albert Einstein ha detto che le idee che lo hanno condotto alla teoria della relatività, gli sono venute durante momenti di quieta riflessione. Sonate e sinfonie risuonavano nelle estensioni silenziose della mente di Mozart. Tutto ciò che doveva fare, era di trascriverle. Sappiamo che Isaac Newton ha scoperto la legge del movimento e della gravità mentre si rilassava sotto un albero di mele. Nessuno sa se veramente gli sia caduta in testa una mela, ma non c’è dubbio che la sua mente abbia prodotto  tesori di conoscenza, in uno stato di quiete.  Potremmo citare ulteriori esempi, ma avete colto il significato. Una mente in silenzio ha una grande creatività. Ma ciò non è tutto. Una mente in silenzio è colma di pace, beatitudine e salute ed irradia queste qualità dalla persona intorno a se’. Le persone che sanno come coltivare una mente quieta, non sono solo in contatto con la loro creatività interiore, ma emanano anche una giovinezza ed un ottimismo che influenza le persone vicine. Hanno “buone vibrazioni”.

In precedenza abbiamo parlato di consapevolezza (consapevolezza – l’osservatore) ed il mondo oggettivo (l’osservato). La natura essenziale della nostra consapevolezza è un silenzio beato. E’ ciò che sta dietro la mente, quello che si sperimenta quando la mente di acquieta. E’ un deposito infinito delle qualità sopra indicate – il reame di ciò che conosciamo come Dio,  proprio sempre qui al nostro interno. Questa è la ragione per cui nei Salmi viene proclamato “Sta’ in silenzio, e riconosci che Io sono Dio”. Tutto ciò che dobbiamo fare per avere accesso al divino è di imparare a come  essere in silenzio. La meditazione è il processo che consente alla mente di acquietarsi sistematicamente per determinati periodi durante ogni giorno. Nel fare questo quotidianamente per settimane, mesi ed anni, la quiete e la consapevolezza diventano gradualmente più evidenti quando la mente è attiva, mentre non stiamo meditando, e la vita di tutti i giorni ne è arricchita. La relazione esistente tra la meditazione ed il mondo muta gradualmente tramite la meditazione. Questo è il processo dello Yoga, l’unione. E’ il primo passo. Una volta che il silenzio beato diventa parte dell’esperienza quotidiana, possono essere fatte altre cose per aumentarlo ed espanderlo. Ma prima dobbiamo stabilire una base nella consapevolezza, per così dire risvegliare il seme silenzioso interiore. Abbiamo detto che la vostra mente ha l’abilità naturale di acquietarsi. Tramite il metodo di meditazione profonda che praticheremo qui, valorizzeremo questa abilità naturale. Infatti tutte le pratiche che verranno insegnate (e ce ne sono parecchie), valorizzeranno le vostre qualità naturali. L’idea è di mostrarvi come utilizzare i doni che voi avete già. Noi aggiungeremo solo delle leve specifiche qua e là per attivare le vostre capacità naturali. Il resto dipenderà da voi. Se applicherete quanto leggerete, e lo farete nel tempo, un giorno saprete che siete un mezzo di beatitudine perpetua, in grado di sperimentare ben oltre le immaginazioni della mente.  Per davvero. La meditazione è il primo passo. I pensieri riempiono la mente dal momento in cui ci svegliamo al mattino, fino a quando  ci addormentiamo di sera,ed ulteriori pensieri vengono mentre sogniamo. Tuttavia, noi diciamo che la mente ha l’abilità naturale di acquietarsi. Come?

Per farlo useremo un pensiero. Non un pensiero qualsiasi. Un pensiero speciale che si chiama “mantra”.  Utilizzeremo un metodo specifico di pensare al mantra che consentirà alla mente di fare quello che può fare con facilità, se le viene data la possibilità: calmarsi. In realtà, qualsiasi pensiero può essere utilizzato per meditare, come è stato ampiamente dimostrato dai ricercatori negli ultimi trent’anni. Tuttavia, noi vorremmo utilizzare un pensiero specifico che ha dimostrato certe qualità vibratorie, un pensiero che produce un certo effetto nel nostro sistema nervoso. Si tratta di un pensiero che verrà implementato con il progredire della nostra pratica, ma ne riparleremo più avanti. Il mantra con il quale cominceremo qui è:


….I AM…(audio)


Durante la meditazione non ci focalizzeremo sul significato di I AM. Non c’è dubbio che abbia un significato sacro, in particolare nella tradizione Giudeo/Cristiana. E ha anche delle similitudini con dei suoni sacri di altre tradizioni. Ci interessa il suono, non il significato. Utilizzeremo il suono interiormente. Ricerchiamo la profonda qualità vibratoria del suono, quando viene utilizzata efficacemente nella profondità della mente e del sistema nervoso. Forse è proprio a causa di questi profondi effetti che avvengono negli esseri umani, la ragione per cui “I AM” è stato riverito per secoli. Ciò che faremo è di focalizzarci sul corretto uso del mantra durante la pratica di meditazione. In tal modo otterremo i migliori risultati. Ecco come lo utilizzeremo:

Trovate un posto tranquillo e confortevole dove potete sedervi, preferibilmente con un supporto per la schiena. Vogliamo rimuovere le distrazioni inutili. Semplicemente sedetevi e rilassatevi da qualche parte dove potrete chiudere gli occhi per venti minuti, senza interruzioni. Una volta che vi siete sistemati, chiudete gli occhi. Noterete i vostri pensieri, fiumi di pensieri. Va bene così. Semplicemente osservateli, senza curarvi di essi. Dopo circa un minuto, introducete gentilmente il pensiero …I AM e cominciate a ripeterlo con facilità e senza sforzo nella vostra mente. Se la vostra mente vaga in altri pensieri, vi renderete conto che questo è accaduto. Non vi preoccupate. E’ naturale. Quando vi rendete conto che non state ripetendo il mantra, ritornate a pensarlo con gentilezza. Questo è tutto quello che dovete fare. Ripetere semplicemente il mantra silenziosamente dentro di voi. Quando vi rendete conto che non lo state pensando, ritornate ad esso. L’obiettivo non è di restare su di esso. La meta è di seguire la procedura semplice di pensare al mantra, perderlo, e ritornare ad esso quando ci accorgiamo di averlo perso. Non resistete se il mantra tende a diventare meno distinto. Pensare al mantra non deve essere con una chiara pronuncia. I AM  può essere sperimentato a vari livelli nella vostra mente e nel sistema nervoso. Quando ritornate al mantra, tornate ad un livello che sia confortevole, non sforzatevi di avere una pronuncia chiara o sfocata. Applicate questa procedura per venti minuti e poi, con gli occhi chiusi, prendetevi alcuni minuti di riposo prima di alzarvi. Questa pratica deve essere effettuata  due volte al giorno, prima che iniziate la giornata e prima di iniziare le attività serali. E’ meglio farla prima dei pasti, poiché la digestione può interferire con il processo della meditazione. Impegnatevi con voi stessi a praticarla per alcuni mesi. Datele il tempo di funzionare. Rimarrete meravigliati dei risultati e quindi vorrete proseguire per ottenere ancora di più.

Per ora è abbastanza.

Nelle prossime lezioni approfondiremo il processo e le conseguenze della meditazione. Quindi inizieremo ad operare su di un’altra abilità naturale che abbiamo, la nostra capacità di utilizzare il respiro per muovere il silenzio in noi con una estasi senza fine.


Il guru è in te.

Link all'indice delle lezioni 

Lezione 12 – L'ingrediente essenziale: il desiderio


Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 11:48


E' risaputo che se vogliamo avere successo in qualcosa, qualsiasi cosa, dobbiamo desiderarla continuamente ed avere la disponibilità ad operare ogni giorno per soddisfare quel desiderio. Pensate alle persone di maggior successo che conoscete. Non è proprio questo che hanno in comune? Se osserviamo la loro vita, notiamo che hanno lavorato a lungo e duramente, per raggiungere l'eccellenza nel campo da loro scelto. Dietro a ciò, li ha spinti innanzi un desiderio insaziabile di avere successo nei loro sforzi, mentre lavoravano per anni verso il loro obiettivo  e consentiva loro di superare gli ostacoli. E' lo stesso nello yoga dove si lavora per l'unione divina. Gesù ha detto “Beati quelli che sono affamati ed assetati della giustizia, perché essi saranno saziati.” Egli ha anche detto: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto”. Questa è la formula magica – desiderio indirizzato verso un obiettivo che genera l'azione verso quella meta. Il desiderio costante è il carburante. L'azione quotidiana è il fuoco. Il termine “continuo” è importante, come lo è la parola “meta”. Senza queste due funzioni operative, i desideri si disperdono, le azioni sono sfocate e non accade molto. Se sono messe in atto insieme, qualsiasi cosa è realizzabile.
Se coltiviamo il nostro desiderio di diventare focalizzati costantemente su di una meta particolare, come ad esempio la realizzazione dell'unione divina, stiamo coltivando un tipo di desiderio speciale. Si chiama “devozione”. La devozione è il flusso continuo di desiderio verso un oggetto o un obiettivo. Noi tutti siamo familiari con il concetto di devozione. E' la maniera con la quale spieghiamo il successo di alcune persone: “Oh, lei è così devota al suo lavoro”. O delle grandi mistiche: “Oh, lei è così devota a Dio”. Non è una coincidenza che devozione e grandezza si trovino nel medesimo luogo. La prima conduce immancabilmente alla seconda. La seconda non può avvenire senza la prima.
Qualunque possa essere il vostro concetto di illuminazione, da qualsiasi tradizione o credo proveniate, qualsiasi cosa vi ispiri nella direzione di una apertura spirituale, coltivatela. E' il motore della pratica. E' ciò che consente di sostenere una pratica spirituale quotidiana per il tempo necessario. La nostra esperienza divina cresce mentre pratichiamo. Ed insieme ad essa cresce la nostra devozione. Una crescita della devozione intensifica il nostro impegno verso la pratica, ed una pratica più dedicata si assoggetta ad una esperienza più divina, che a sua volta aumenta la devozione ulteriormente. In questo modo progredisce – la devozione si arrende alla pratica...la quale si sottomette all'esperienza divina...che si arrende a maggiore devozione...e così via. La devozione sostenuta febbrilmente tramite ogni mezzo possibile, è la migliore amica dell'aspirante spirituale. Non è sempre facile essere costantemente consumati da “fame e sete” spirituale, ma ci pone sulla strada reale per l'illuminazione. Una intensa devozione per la trasformazione della nostra vita tramite le pratiche yoga ci assicura che ciò che deve essere fatto sarà compiuto.
Parlando di ciò che deve essere fatto, parliamo del prossimo passo – sviluppare l'abitudine di coltivare la nostra profondità eterna silenziosa su base quotidiana. Parliamo della meditazione.
Il guru è in te.

Link all'indice delle lezioni 

Lezione 11 – Che cos’è lo Yoga? Cos’è la Religione?

Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre  2003 ore 11:47


Yoga. Religione. Queste due parole evocano così tante immagini, non è vero? Non sono tutte così chiare. E non sono tutte buone. Ora non lasciamoci coinvolgere nelle manie dell’umanità. Teniamoci stretti ai fondamentali. Poiché la pratica spirituale si vede meglio in termini di fondamentali e spesso è annebbiata dalle colorazioni culturali di queste semplici parole. Yoga significa “unire”. Religione significa “legare insieme”. Hmmm..significati simili. Ma unire o legare insieme cosa? Ah..questa è l’essenza di ciò. Noi siamo o sembriamo essere due cose che devono essere rimesse insieme. Da un lato siamo nel mondo dello spazio e del tempo, un mondo che percepiamo tramite i sensi. D’altra parte siamo osservatori del mondo, qualcosa dietro a tutto questo, all’interno di tutto. Siamo coscienti. Consapevoli. Siamo sia il soggetto (l’osservatore) che l’oggetto (l’osservato). E queste due cose sono separate. Ma devono essere separate? Lo sono davvero? Lo Yoga e la religione rispondono “No”. Così il processo di mettere insieme parte da qui. Non importa cosa avete udito in passato, questo è il significato di Yoga e Religione.

Ma perché la separazione all’inizio? Se queste due cose sono una, perché ce ne sono due? Pensa a te stesso per un minuto. Chi sei? La maggior parte di noi  indicherebbe il proprio corpo e direbbe “Questo sono io”. Tutti noi percepiamo qualcosa di più. Ma il meglio che possiamo fare è di osservare il nostro corpo e dire “Questo sono io. Questo è il mio corpo. Il mio nome è Joe Schmo. Posso pensare e percepire e anche questo è parte di me.” Non suonerebbe un po’ strano se tu dicessi a qualcuno: “Sono qualcosa oltre tutto quello che tu puoi vedere e dietro tutto quello che penso e percepisco, sono consapevolezza?”  Perché strano? Perché ci identifichiamo con le percezioni del nostro corpo/mente e con questo mondo. Si tratta di abitudine, una abitudine profonda e radicata biologicamente e neurologicamente.  Non solo questo. Perché noi abitualmente imprimiamo il nostro senso del se’ nel nostro corpo/mente, vediamo ciò che ci circonda fisicamente come separato da noi. Così il mondo diventa straniero a se stesso. Tramite il processo di identificazione delle percezioni, l’uno è diventato molti. Lo yoga e la religione operano per nettare l’identificazione della consapevolezza che ha condotto l’uno a diventare molti. Non stiamo dicendo che il mondo svanirà. Semplicemente verrà visto per ciò che è realmente: un fluire dell’uno, il vero te. Allora diventerà un posto molto più amichevole. Questo è il punto fondamentale: trovare felicità nella nostra vita nel mondo. Sebbene la maggioranza continui a sterzare verso le ombre dell’apparente separazione, non c’è necessità che proseguiamo a vedere le cose in quel modo. Questa è la promessa dello yoga e della religione. Questa è la promessa della pratica spirituale. E’ una buona promessa. Dipende da noi realizzare la promessa dello yoga e della religione, utilizzando i mezzi migliori che possiamo trovare. Detta unione non proviene da una comprensione intellettuale della situazione, sebbene tale comprensione non faccia male. Essa si riferisce al cambiamento profondo del nostro modo di funzionare sia biologicamente che neurologicamente. Quindi muta la nostra esperienza. Da quel punto in poi, i nostri pensieri, sentimenti ed azioni diventano pieni di amore e scopo. Potremmo tutti utilizzare maggiormente queste  caratteristiche. L’identificazione gradualmente si dissolve e qualcosa di stupendo viene fuori da dentro di noi. Lo yoga non è solo un processo mentale. E’ fisico, come potrà confermare chiunque abbia partecipato ad una lezione di yoga. La pratica yoga opera su molti livelli -  fisico, mentale, emotivo, neurologico – e nelle galassie di energia estatica interiore!

Il Processo di unione inizia facendo diretta esperienza con il nostro sé interiore, la nostra consapevolezza. Una volta che abbiamo stabilito un punto d'appoggio nella consapevolezza, possiamo procedere con molte altre cose. Diventare consapevoli con regolarità della nostra consapevolezza profonda è gradevole e porta pace. Inoltre può  portare sollievo ad una vita febbrile ed impegnata. Ciò avviene tramite la meditazione. Un tipo di meditazione molto particolare che si chiama meditazione profonda. Questa sarà la prima pratica avanzata di yoga che impareremo sulla strada dell’unione, sul sentiero di unirci nuovamente a noi stessi. E’ un buon passo iniziale che porta un risultato importante in cambio di un piccolo impegno quotidiano. “Impegno quotidiano?” direte. Parleremo di questo prossimamente. Senza un impegno verso uno sforzo quotidiano, sprechereste il vostro tempo qui e altrove.


Il guru è in te.  

Link all'indice delle lezioni 

Lezione 10 (Questa è la prima lezione) – Perché questa discussione?

Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 11:45 

Ogni persona sa di essere speciale e che c’è qualcosa di più della nascita, della vita e della morte. Risuona da qualche parte nel nostro profondo. Trascorriamo la nostra vita, provando a raggiungere qualcosa di più elevato rispetto a ciò che siamo. Talvolta creiamo dei problemi. Talvolta progrediamo. Troppo spesso andiamo alla deriva  e speriamo che qualcuno ci apra una porta. Se solo qualcuno l’aprisse, correremmo attraverso di essa. Non è vero?

Questo è il primo passo cruciale: volere correre verso quel qualcosa di più grande dentro di noi. Avere la volontà di farlo. Volerlo ardentemente. Sono qui perché sono stato parte di queste persone volenterose per molti anni, e so che ce ne devono essere altre. Intendo presentare alcune metodologie, alcuni metodi che funzionano. Strumenti. Essi vengono portati alla vostra attenzione. Il resto dipende da voi.

Parleremo di filosofia, ma non troppo. Parleremo prevalentemente di pratiche di yoga, come funzionano, ciò che fanno, e come metterle in pratica. E come possono amalgamarsi reciprocamente come per magia. Ecco perché sentirete parlare spesso di “pratica integrata”. Non si tratta di una nuova idea. Gli Yoga Sutra di Patanjali presentano un sentiero composto da otto parti. La maggior parte delle tradizioni si appoggia su di una parte o un’altra. Ciò è abbastanza naturale. Quante sfere può lanciare in aria contemporaneamente una persona senza farle cadere? Questo accade in tutte le cose. La pratica spirituale non è diversa. Qui tratteremo molte vie interiori – sentieri che conducono al tuo essere divino. A come aprire le porte interiori. Sei pronto per questo? Lo desideri? Non tutti lo vogliono. Ma ognuno lo farà prima o poi. Infatti un po’ di pratica, alimenta il fuoco dello struggimento divino. Proprio un po’ di pratica, apre la porta sufficientemente da consentire al desiderio divino di sgorgare. Quindi ci infiammiamo e vogliamo più pratiche e modalità di accesso interiori più potenti. E’ una sorta di dipendenza – dipendenza divina. Confesso di essere dipendente da questo insieme di pratiche spirituali.  Si tratta di una spirale estatica che ci porta fuori dalla nostra  limitata percezione terrena. Tutto sembrerà diverso, all’inizio solo un po’, e poi proseguendo, sempre di più. Pertanto se non intendi diventare ispirato divinamente o divinamente dipendente e meglio starne fuori – perché qui ci sono gli strumenti migliori. Se riponi il tuo cuore e la tua mente in queste cose, puoi farcela. In tutta onestà. Ed allora nessuna cosa sarà più la stessa. Riderai e riderai quando vedrai com’è realmente. Questa discussione è per anime sagge che sono pronte a fare ciò che è necessario per il tempo che serve. I saggi dell’antichità erano meno impegnati di così? Naturalmente no. Ci meravigliamo quando leggiamo le loro esperienze notevoli nelle Scritture. Adesso è lo stesso. Otterrai dalle tue pratiche yoga ciò che investirai in esse. E’ sempre stato così. Perché infastidirsi con tutto questo? Per essere onesti, è il picco più alto che puoi avere. Il piacere è oltre qualsiasi cosa terrena. Davvero. L’essenza dell’esperienza divina è una beatitudine sconvolgente e senza fine ed una pace silenziosa che non può essere scossa. Sembra contraddittorio, non è vero? Ma è così.  Non credete alla mie parole. Provate alcuni di questi metodi e vedete voi stessi. Fate alcuni piccoli passi e troverete delle enormi aperture. Ciò suppone che voi siate pronti e scegliate ogni giorno di continuare ulteriormente. Ricordate, è la sola cosa che porteremo con noi quando lasceremo la terra.

Alcune delle pratiche che discuteremo comprendono:

  • La coltivazione del silenzio interiore permanente tramite la meditazione profonda;
  • L’apertura dei nervi sottili tramite il pranayama (controllo del respiro);
  • La stimolazione dell’energia divina tramite posture fisiche avanzate e manovre specifiche.
  • La coltivazione di condotta e desiderio divini;
  • La coltivazione dell’energia sessuale per uno scopo nuovo;
  • La coltivazione della consapevolezza del silenzio interiore verso l’esterno tramite metodologie potenti.

Alcune di queste pratiche vi sembreranno familiari. Altre vi sembreranno radicali. Applicate insieme in modi particolari, esse compongono un potente sistema yoga. Questi strumenti sono troppo utili per rimanere riservati a pochi. Appartengono ai molti. Così lasciatevi andare. Se anelate alla conoscenza della trasformazione spirituale dell’uomo, ne siete degni, e siete arrivati nel posto giusto.



Il guru è in te.

Indice delle Lezioni

1-9  (Non utilizzate)
10 Perchè questa discussione?

11 Cos'è lo Yoga? Cos'è la Religione?
12 L'ingrediente essenziale: il desiderio
13 La meditazione - Risvegliare il seme del silenzio  
14 Meditazione Domanda e Risposta: Non accade molto durante la meditazione
15 Meditazione Domanda e Risposta: Irrequietezza durante la meditazione
16 Meditazione Domanda e Risposta: Beatitudine 
17 Meditazione Domanda e Risposta: Ero addormentato durante la meditazione?  
18 Meditazione Domanda e Risposta: Trovare il tempo per la meditazione 
19 Meditazione Domanda & Risposta: Quale tradizione seguire? 
20 Meditazione Domanda e Risposta: Illuminazione senza Dio?  
21 Meditazione Domanda e Risposta: Oggetti di meditazione
22 Meditazione Domanda e Risposta: La qualità vibratoria del mantra
23 Lezione 23 - Meditazione: Domanda e Risposta - Guardare l'orologio
24 Lezione 24 - Meditazione: Domanda e Risposta - La meditazione cura le malattie?  
25 Lezione 25 - Meditazione: Domanda e Risposta - Gli effetti della Meditazione in situazioni molto stressanti
26 (Non utilizzata)
27   Lezione 27 - Meditazione: Domanda e Risposta - Localizzazione del mantra durante la meditazione
28 Lezione 28 - Meditazione : Domanda e Risposta - Diventerò un debole con la meditazione?
29 Lezione 29 - Meditazione Domanda e Risposta: Alcol, tabacco e droghe   
30 Lezione 30 - Meditazione: Domanda e Risposta - Alimentazione 
31 Lezione 31 - Meditazione Domanda e Risposta - Assaporare i grandi spazi all'aperto 
32 (Non utilizzata)
33 Lezione 33 - Meditazione Domanda e Risposta - Un nuovo modo di sedersi in meditazione  
34 Lezione 34 - Meditazione Domanda e Risposta - La meditazione ed i problemi del mondo 
35 Lezione 35 - Meditazione Domanda e Risposta - Le pietre miliari dell'illuminazione   
36 Lezione 36 - Meditazione Domanda e Risposta - La quinta dimensione
37 Lezione 37 - Meditazione Domanda e Risposta – La meditazione di gruppo 
38 Lezione-38 Qual'è la tua linea del tempo  
39 Lezione 39 - Pranayama Coltivare il suolo del sistema nervoso
40 (non utilizzata)
41 Lezione 41: Il Pranayama - La respirazione spinale  
42 Lezione 42 - Il Pranayama domanda e risposta - E' naturale?
43 Lezione 43 - Il Pranayama domanda e risposta – Il rapporto con la meditazione 
44 Lezione 44 - Pranayama Domanda e Risposta: Trovare il nervo spinale
45 Lezione 45: La respirazione è rallentata durante il Pranayama
46 Lezione 46: In quale direzione è il su nella respirazione spinale?
47 Chakra?
48 Pranayama e salute